lunedì 26 maggio 2014 - soloparolesparse

La stirpe del male, l’ennesimo inutile film su una gravidanza malefica

Bisogna ammettere che da Rosemay’s baby in poi è arduo per chiunque approciarsi ad un soggetto che preveda una gravidanza diabolica. Ci son stati esempi discreti, è vero, ma questo La stirpe del male non rientra nella categoria.Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett non ci regalano nulla di nuovo, nè nella struttura, nè nella vicenda, nè nella tecnica. Roba insomma già vista e rivista.

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Abbiamo una coppia felice che si sposa, va in viaggio di nozze, torna a casa e lei è incinta. Solo che la gravidanza è problematica, lei è ben più che scorbutica, diventa violenta e aggressiva.

Vegetariana, comincia a mangiare carne (direttamente dal bancone frigo del supermercato), aggredisce macchine e persone. La situazione peggiora decisamente e lui capisce che qualcosa è successo in luna di miele. Poi però non è che faccia molto per approfondire la questione (del resto qualche problemino deve risolverlo).

Finisce ovviamente in vacca. Ennesimo film giocato con ipotetiche immagini ritrovate. Tutto quello che vediamo è stato registrato dalla videocamera del tipo o da videocamere di sicurezza. Così diventa facile spezzettare e ricostruire, senza raccontare momenti fondamentali. Solo che se vuoi fare una roba del genere poi devi essere bravo a costruire la storia comunque in maniera convincente ed avvincente. Qui invece manca praticamente tutto.

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C’è un po’ di sangue, qualche urletto, roba che vola, ma mai un momento di minima paura.

Manca anche completamente la costruzione che dovrebbe essere alla base della vicenda. Chi sono quelli della setta e perchè fanno quello che fanno (a parte che è abbastanza ovvio) viene raccontato dal prete di turno in un momento che pare appiccicato alla storia con lo sputo (o col sangue se preferite).

Insomma potete dimenticare La stirpe del male subito dopo averlo visto… o prima se ancora non siete andati al cinema.




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