martedì 12 novembre 2019 - Camillo Pignata

La solidarietà di Salvini e Meloni alla Segre è strumentale

No ! non fatevi ingannare, non cadete nel tranello. La solidarietà espressa dalla destra radicale alla signora Segre per gli insulti subiti, la cittadinanza onoraria offerta da comuni leghisti, la telefonata della Meloni, la richiesta di Salvini di un incontro dopo l’astensione sulla commissione contro l’odio, non sono il segno di una svolta della destra radicale, ma il tentativo di normalizzare agli occhi del pubblico il fascio razzismo, per prendere voti nell'area moderata.

In ciò favoriti dalle forze democratiche che ancora si ostinano a dialogare con loro senza sapere che la loro presenza accanto ai fascisti anche le loro critiche, legittimano e favoriscano il processo di normalizzazione dei fascisti, che ha due obiettivi: convincere la gente che il fascismo non è un crimine, che l'antifascismo non ha ragion d'essere,ma solo una linea politica radicale di frange radicali della sinistra, che i fascisti sono politici come altri, che possono essere votati anche da chi non è fascista; svuotare la democrazia con la democrazia, utilizzare i suoi principi per cancellarla.

Ma è pura follia ritenere i fascisti, politici come altri, addirittura moderati. Non è normale, una democrazia svuotata a cui resta il diritto di voto ma condizionato e manipolato, il Parlamento falcidiato nella composizione ed operatività, il principio di uguaglianza per la disuguaglianza, la solidarietà ma solo a parole.

Non sono normali, l'astensione sulla commissione Segre ed il conseguente sdoganamento del razzismo con il rifiuto di contrastarlo di combatterlo. Sono azioni contro la costituzione,e contro l’umanità e come tali vanno trattate.

 




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