La sinistra e lo sciopero del 29 novembre
Lo sciopero del 29 novembre ha avuto una adesione del 70%. Quindi una adesione alta che si è unita a tante manifestazioni nelle principali piazze italiane che hanno visto cinquecentomila persone scendere in piazza.
Il successo è da attribuire in particolare a Landini segretario della CGIL, che ha parlato a Bologna.
E finalmente possiamo dire la sinostra sia pure nella persona del sindacato tocca i problemi che interessano la gente: lavoro, casa, istruzione, pensioni, sanità.
Non che il partito della Schlein o quello di Conte e Fratoianni non li abbia toccati, ma sono diluiti dalle campagne per il pacifismo - con riferimento all'Ucraina o a Gaza - da quelle per la transizione energetica, per l'accoglienza degli emigranti e per i diritti delle coppie LGBQT.
Possiamo solo ipotizzare che se l'elettorato di sinistra in parte non va a votare e perché non si identifica a pieno nelle battaglie condotte dai loro leader.
Il movimento 5 stelle poi da oltre un mese si sta occupando di temi importanti ma autoreferenziali.
Landini ha promesso o minacciato se vogliamo altri scioperi in attesa di essere ricevuto dal governo.
Ma il governo potrebbe rivedere gli stipendi delle persone del pubblico impiego o potrebbe procedere al rinnovo del contratto per i trasporti.
Ma la maggior parte degli scioperanti lavorano nel privato e poco può fare il governo a parte in teoria una riduzione del cuneo fiscale.
Non è la prima volta che i segretari del PD provengano dalle file del sindacato. Questa infatti potrebbe essere l'aspirazione di Landini, che riesce a mobilitare molte più persone della Schlein.