sabato 24 aprile 2010 - Frankbull

La rottura di Fini e il mio articolo di novembre

La rottura di Fini e il mio articolo di novembre

Nel lontano 18 novembre 2009 ebbi modo, in tempi non sospetti (quando pubblicai su AgoraVox, l’articolo: "Fini,l’uomo che usa l’ombrello degli altri") di evidenziare che c’era qualcosa di stonato nell’atteggiamento politico di Fini!

Avevo evidenziato l’anomalo comportamento che aveva assunto Fini, viraggio repentino e strano da un costituendo nuovo partito di centro-destra (grazie prima all’aiuto di Pinuccio Tatarella e di Fisichella e poi alla collaborazione di Casini & soci) ad un nuovo partito, cioè la PdL.

 
Mi chiedevo: ma come mai un politico astuto e saggio (navigato) qual’era Almirante avesse scelto come suo successore un tipo come Fini? Che ci faceva lì, in quella coalizione, un elemento come Fini, politico, istruito da due mostri sacri della politica italiana quali sono stati Almirante e P. Tatarella con dilettanti o mezze tacche mercenarie della politica italiana? A Berlusconi, che non aveva un proprio vero partito, costoro andavano benissimo. Che ci "azzeccava" lì un cavallo di razza (dal punto di vista politico - badate bene che chi scrive è stato sempre un seguace di Moro, della bella DC -) che stava contribuendo a plasmare un nuovo partito di centro-destra, di una destra che finalmente si sdoganava dell’incombenza che per 30 anni aveva dovuto pagare quale indennizzo per il fascismo; di una destra che voleva, come gli inglesi ed i francesi, rafforzare l’identità nazionale (tricolore e nazionalismo sano, riconoscimento dei massacri nelle foibe, ecc.).
 
Volevano eliminare Tangentopoli, tant’è che si vociferava che Di Pietro fosse di AN! Battaglia contro la Lega che voleva disgregare l’unità d’Italia (federalismo e secessione). Pensavo, allora, che, forse, non si sentiva ancora pronto ad affrontare con il suo ombrello le intemperie climatiche e si serviva ancora dell’ombrello altrui. Finalmente, l’altra sera, ascoltando le dichiarazioni fatte a "Porta a Porta" sono riuscito a conoscere i veri motivi della decisione di Fini, cioè la morte della madre di Fini e Berlusconi che, approfittando delle condoglianze, riesce a convincere Fini ad entrare nel PdL. E come scrissi allora, si ebbe la fine di un "abbozzato" nuovo partito di centro-destra autonomo! Le colpe di Fini sono notevoli, poiché si è adeguato a fare il collaboratore (inizialmente) privilegiato di Berlusconi e, scegliendo di studiare per la Presidenza della Repubblica, incomincia a barattare la Presidenza delle Camera con i Ministeri più importanti (Interni, Giustizia, Agricoltura, Istruzione, Tremonti... Brunetta ecc.).
 
Quando, adesso, si è reso conto (come avevo previsto) che mai e poi mai Berlusconi (che vuol fare a tutti i costi il Presidente della Repubblica) lo manderà alla Presidenza della Repubblica e che lo stesso gli ha rifilato un bel bidone (addirittura adesso predilige i portaborse di Fini e Bossi), sta ritornando allo stato brado come un vero cavallo di razza.
 
Sono convinto che per lui non è troppo tardi e penso (forse sbaglierò) che adesso saranno cavoli amari sia per Berlusconi che per i portaborse (che sono saliti sul carro del vincitore)! Il 6 % vuol dire poco solo in termini numerici assoluti, ma in quelli relativi sono pesanti: a volte anche un solo voto è importante. E poi se dovesse cadere il governo c’è quella maggioranza silente (perché tutti la ignorano e non la citano)...
 
I puntini di sospensione vanno anche motivati: i partiti politici italiani hanno, attualmente, una visione ottimistica delle elezioni (vincono sempre tutti) e fanno affermazione del genere: la maggioranza ha votato per noi e non affermazioni più veritiere del tipo: il 40-50 % degli aventi diritto al voto (quelli non collusi con i partiti) non ha votato per nessuno nemmeno per Grillo, Santoro ed affini!
 
Se venisse fuori una nuova coalizione allora si vedrà se questo loro ottimismo è solo di facciata o è genetico!



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