lunedì 30 dicembre 2019 - UAAR - A ragion veduta

La regione più clericale dell’anno? È la Liguria!

È la Liguria la regione che nel 2019 registra il più alto tasso di clericalismo istituzionale, avendo inanellato nel corso dell’anno una lunghissima serie di iniziative di stampo confessionale.

È questo il quadro che emerge dalla “Clericalata della settimana”, la sezione del sito dell’Unione degli Atei e degli Agnostici razionalisti (Uaar), che raccoglie le affermazioni e gli atti più clericali compiuti da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche.

«La Liguria ha dato prova di un impegno costante lungo tutto l’arco dell’anno», racconta il segretario dell’Uaar, Roberto Grendene: «In gennaio il consiglio comunale di Genova ha approvato una proposta per garantire agevolazioni e benefici nella fruizione dei servizi pubblici solo alle famiglie iscritte in un apposito “registro comunale”, istituito nel settembre precedente, che comprende solo coppie sposate con figli ed esclude tutte le altre forme di famiglia; in febbraio il consiglio regionale della Liguria ha approvato una mozione anti-aborto, proposta da Matteo Rosso (FdI); in maggio il consiglio comunale della Spezia ha approvato una mozione per stipulare convenzioni con le scuole paritarie della zona; sempre il comune di La Spezia, in settembre, ha intitolato un largo a Josemaria Escrivà, controverso fondatore dell’Opus Dei; ancora in settembre il comune di Genova ha aderito all’accordo proposto dal Forum ligure delle associazioni familiari, di impostazione confessionalista, per la difesa della famiglia e la promozione della natalità; e ancora nello stesso mese il consigliere comunale di Genova Franco De Benedictis (Direzione Italia) ha presentato una proposta per istituire una task force di vigili urbani specializzata nel multare chi bestemmia in pubblico (fino a 400 euro). E potrei andare avanti ancora a lungo…».

«Una solerzia che ha riguardato da vicino anche la nostra associazione», prosegue Grendene: «Il Comune di Genova è stato infatti l’unico su tutto il territorio nazionale interessato a negare il permesso per l’affissione dei manifesti della campagna “Non affidarti al caso” (volta a sensibilizzare la cittadinanza sull’obiezione di coscienza tra i medici) accampando possibili violazioni di norme vigenti in merito alla protezione della coscienza individuale e al rispetto della religione».

«La “concorrenza” sbaragliata dalla Liguria in questo 2019 è stata peraltro agguerrita», racconta ancora il segretario Uaar: «Basti pensare al sindaco di Castiglione d’Adda (Lodi), Costantino Pesatori, e agli altri esponenti dell’amministrazione comunale che hanno pensato bene di partecipare alla processione del parroco locale per chiedere a dio di far piovere; o all’Università di Bari che ha organizzato il convegno “I percorsi di guarigione tra fede e scienza”, incentrato sulle “guarigioni miracolose” di Lourdes, con i saluti del rettore Antonio Felice Uricchio e il sindaco Antonio Decaro; o al sindaco di Ferrara, Alan Fabbri (Lega), che ha comprato 385 crocifissi per marcare tutte le scuole del Comune, spendendo 1.703 euro… D’altronde si sa che l’urgenza in materia di istruzione è avere un bel crocifisso affisso sulla parete…».

«Per chi avesse voglia di fare un viaggio per i clericalismi della penisola fino al 31 dicembre sul nostro sito è possibile votare la peggiore “clericalata” dell’anno: finora saldo in testa c’è Matteo Salvini, che detiene il primo e il secondo posto per aver ha invocato la protezione del cuore immacolato della Madonna sull’Italia, fatto proclami confessionalisti e baciato il rosario durante il dibattito sulla crisi di governo e per aver brandito il rosario affidando” l’Italia al “cuore immacolato di Maria” in maggio durante un comizio a Milano con esponenti della destra europea».

Maggiori informazioni: http://www.uaar.it/news/category/clericalate/

Foto:Pixabay




Lasciare un commento