giovedì 6 ottobre 2022 - Mario Barbato

La prossima legislatura avrà meno donne in Parlamento

Il numero di donne elette nel prossimo Parlamento sarà inferiore rispetto a quello attuale. I numeri parlano chiaro: le donne nominate sui seggi sono state 186 su 600. 

I parlamentari uomini saranno invece 414. Nella legislatura precedente erano state 334 su 945. Il numero delle donne onorevoli, quindi, cala vistosamente, in un Paese dall'impronta fortemente maschilista.

Alla base di questa “retrocessione” ci sono le scelte dei partiti che, al momento di presentare le liste dei propri candidati, hanno preferito candidare più uomini che donne. Il cosiddetto Rosatellum, che voleva che per ogni 100 deputati e senatori almeno 40 fossero donne, è stato ignorato da movimenti politici che hanno pensato innanizittutto a vincere che preoccuparsi di rivendicazioni femministe e quant'altro. Nella prossima legislatura sono stati favoriti soprattutto gli uomini a discapito delle donne che dovranno rinunciare a molti seggi.

Chi pensava che con Giorgia Meloni al governo la parità di genere raggiungesse la sua pienezza dovrà ricredersi. Secondo i dati, è stato proprio il partito di Fratelli d'Italia quello ad aver eletto meno donne: 33 alla Camera e 17 al Senato, per un totale di 50 su 185 parlamentari nominati. Del resto, cosa volevi aspettarti da una Giorgia Meloni che, durante l'ultimo convegno di Fratelli d'Italia, prima delle elezioni, invitò 116 tra colleghi e giornalisti uomini e solo 16 donne, facendo così capire cosa pensasse lei della parità di genere?

In questa speciale classifica dei partiti con meno donne, al secondo posto c'è il Partito Democratico che ha eletto 22 deputate e 12 senatrici su 119 eletti. Un numero che non è stato digerito da diversi dirigenti del partito hanno già segnalato la percentuale piuttosto bassa di donne elette. Chiara Gribaudo, deputata piemontese appena rieletta, ha scritto sul suo profilo social che il partito ha un problema: “Dobbiamo cambiare radicalmente la cultura patriarcale che ancora sopravvive nel PD". Il PD aveva due donne a capogruppo di Camera e Senato, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, ma in compenso tutti i principali capicorrente erano uomini, così come i tre ministri espressi nel governo guidato da Mario Draghi.

Il partito che invece ha dimostrato di avere uno spiccato rispetto per le donne in politica è stato il tanto demonizzato Movimento Cinque Stelle che ha eletto 36 donne su 80 parlamentari disponibili. Una rappresentanza femminile piuttosto alta che fa dei pentastellati un movimento non solo di matrice populista e sociale, ma anche un partito che ha un occhio di riguardo per il ruolo delle donne nella politica. Non fu un caso che, come sindaco di una importante città come Roma, il partito preferì metterci a capo una donna: Virgilia Raggi.

Foto governo.it




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