lunedì 12 giugno 2023 - Attilio Runello

La politica estera della Meloni

La nostra premier Giorgia Meloni ha partecipato a numerosi summit internazionali da quando è in carica e ha avuto numerosi incontri bilaterali con premier di diversi paesi, in Italia e con viaggi nei rispettivi paesi. 

L'ultimo è il viaggio in Tunisia e in Libia. Da un lato c'è la necessità di rafforzare alleanze strategiche, di sostenere le nostre esportazioni e le aziende italiane all'estero, dall'altro la necessità di bloccare il flusso di migranti. Ha firmato accordi con Giappone e Regno Unito per la produzione di un aereo militare di sesta generazione. Un accordo è stato firmato con la Francia per la produzione di missili. Un accordo di cooperazione culturale è stato firmato con l'India che riguarda anche l'istruzione. Riaprendo così i rapporti con questo paese con cui i le nostre relazioni per la vicenda dei marò si erano raffreddati. Sta cercando di rendere l'Italia non solo autonoma dal gas russo - linea già intrapresa dal governo Draghi.- ma farla diventare un hub energetico per il Mediterraneo. In altre parole diventare esportatori di gas e di energia, grazie alla fitta rete di gasdotto che ci collegano con Asia, Africa ed Europa e alla grande proiezione dell'Eni. Ha avuto incontri con i paesi del corno d'Africa, le nostre ex colonie. In Etiopia una grande diga è stata realizzata da una azienda italiana. Ha messo da parte le dichiarazioni antifrancesi e quelle del blocco navale. Ha stabilito ottimi rapporti con la Von Der Leyen che è venuta a visitare l'alluvione in Emilia Romagna promettendo un intervento che potrebbe essere consistente. All'Europa si vorrebbe chiedere una condivisione del flusso di emigranti. Se il paese acquista un maggiore peso ha più possibilità di essere ascoltato. Se ha qualcosa da dare in cambio ha più possibilità di essere ascoltato. A Tunisia, Libia, Egitto e Turchia è stato chiesto un maggiore impegno per fermare gli emigranti Inoltre ha curato anche il cosiddetto Mediterraneo allargato, che per questioni strategiche in questo momento è l'indopacifico. La nostra Marina militare è impegnata in quell'area e a fine anno vi si recherà la portaerei Cavour. Si muove quindi confermando l'atlantismo con l'impegno in Ucraina e l'europeismo. Ma al tempo stesso cercando nuove alleanze. Non è invece ancora chiaro se si confermerà l'accordo per la via della seta. Non è nemmeno chiaro se si cercherà di rafforzare i rapporti con i paesi del Sudamerica di grande emigrazione di origine italiana.

Foto Governo




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