La pace possibile da bramare!

Il poeta mistico del XIII sec., l’ulema Rumi, teologo musulmano sunnita, di origini persiane, con una poesia si fa voce di amabile umanità:
Se il Cielo non fosse innamorato il suo seno non sarebbe dolce.
Se il Sole non fosse innamorato il suo volto non brillerebbe.
Se la Terra e le montagne non fossero innamorate nessuna pianta germoglierebbe dal loro cuore.
Se il Mare non conoscesse l’amore se ne starebbe immobile da qualche parte.
Se il cielo, le montagne, i fiumi e ogni altra cosa nell’universo fossero egoisti e avidi come l’uomo e come lui cercassero di conquistare e accumulare cose per sé, l’universo non funzionerebbe!
Occorre assaporare la dolcezza del seno del Cielo, in questa direzione è teso l’agire degli operatori di pace.
Ecco che occorre bussare, e ancora bussare ai cuori dei ‘potenti’, scuoterli, credere di più che siamo figli della vita. Ma è da tenere presente che non di solo pane vive l’uomo e che, pertanto, bisogna mantenere lo sguardo vivido verso il Cielo di cui occorre innamorarsi, consapevoli che saperlo presente, rispettarne sacralità e sussistenza, aiuta l’umanità a farsi umanità.
Estratto da: La pace possibile da bramare! Lectio Magistralis - Cattedra della Pace
La pace possibile da bramare! - Maria Francesca Carnea, Lectio in ComunicativaVivaYoutube
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