mercoledì 4 maggio 2011 - Professional Consumer

La mission aziendale dei consumatori

Fare Impresa, questa la mission possible dei Consumatori.

Quando la capacità produttiva delle aziende confeziona una offerta superiore alla capacità di spesa degli acquirenti, viene svalutato il valore di quelle merci: si brucia ricchezza, si contrae lo sviluppo. Si mostra evidente come la crescita economica risulti vincolata dall’esercizio di consumazione.

Crescita ancora possibile fin quando l’insufficienza del reddito ha trovato il soccorso del credito generando i 2/3 del PIL; impossibile quando il debito, entrato in sofferenza, ha reso quel credito inattingibile bloccando il meccanismo dello scambio domanda/offerta.

C’è dell’altro: nei dati riferiti dal presidente dell'Istat, Enrico Giovannini il 20/04/2011 nel corso dell'audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Def, le famiglie italiane vengono messe in difficoltà dalla crisi. La loro propensione al risparmio ''è scesa fino ad attingere ai risparmi accumulati'' mentre il reddito reale pro capite “è sceso di 300 euro'' rispetto al 2001. Occorre aggiungere come il numero delle famiglie, nello stesso periodo, sia aumentato; “la riduzione del reddito reale, pertanto, si fa ancora più consistente''.

Questi fatti consentono agli acquirenti di guadagnare il vantaggio improcrastinabile: disporre di un reddito adeguato per tornare a garantire quella crescita.

I Consumatori, associati in network, hanno da commerciare la gestione delle risorse impiegate nell’acquisto: Tempo, Attenzione, Ottimismo e Denaro. Un prodotto/servizio che estrae valore dall’azione di consumazione.

Insomma nuova offerta per una nuova domanda, quella delle imprese; reddito nelle tasche dei Consumatori.




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