lunedì 21 gennaio 2013 - angelo umana

La migliore offerta - In ogni falso si nasconde qualcosa di autentico

L’amore, o anche la sola speranza di esso, apre i cuori più coriacei, ammorbidisce pure quelli cementificati da una vita condotta sempre allo stesso modo, con gli stessi piaceri e ruoli che sembrano bastare. Così è il cuore di Virgil Oldmann, ormai anziano ma appagato dal rispetto e dal successo che riscontra come battitore di aste e intenditore d’arte. E’ distante dagli altri però, i guanti che gli servono per non toccare direttamente i dipinti o gli oggetti preziosi di cui tratta sembrano anche una difesa dal mondo attorno. Le cene in solitudine nel prezioso ristorante e il suo ritirarsi nel bunker domestico dove custodisce pregiatissimi quadri ne farebbero un uomo che si circonda di cose belle. Questi quadri se li procura in virtù di un accordo segreto con l’amico Billy (Donald Sutherland), che fa di tutto per aggiudicarseli in asta per rivenderglieli poi, come convenuto, al doppio del prezzo di aggiudicazione. Ma i quadri sono solo di donne, vive in quel bunker una realtà virtuale con compagnie femminili che gli sono sempre mancate, le donne vere gli suscitano “ammirazione, timore dell’incapacità di comprenderle”. Una vita pari a un deserto di sentimenti.

Il cuore comincia a “sciogliersi” quando entra in contatto, molto indiretto, con Claire, 27enne che vive rinchiusa perché sofferente di agorafobia da quando di anni ne aveva 15. Claire gli commissiona la stima di tutti i beni contenuti nella casa dei genitori ormai morti per un’eventuale vendita all’asta. Sono “reclusi” entrambi eppure è lei a fargli immaginare un’altra vita: quello che dapprima Virgil assume è il ruolo di un uomo maturo che cerca di infondere in Claire la fiducia nel mondo e il coraggio di uscire, lei gliene è riconoscente, poi il rapporto sembra divenire amore ma è la dipendenza di Claire, la sua gratitudine per il liberatore.

L’anziano esperto d’arte abbraccia interamente il legame, chiede consigli al giovane conoscente Robert su come comportarsi con la nuova creatura; da un suo collaboratore sposato vuol sapere com’è la vita con una donna. La risposta è: “E’ come nelle aste. Non sai mai se la tua offerta sarà la migliore”. La frase che Tornatore mette nel film potrebbe essere argomento di discussione separata, se veramente nella vita a due l’uomo debba sempre fare un’offerta, se davvero il genere femminile debba essere destinatario designato di offerte e proposte allettanti, continuamente. Il personaggio di Virgil intenerisce per la sua mancanza di difese al cospetto di una dimensione nuova, sconosciuta, quella dell’innamoramento, che non sa maneggiare e che, complice un grande tradimento, lo condurrà alla pazzia.

Il film è un’antologia di sentimenti, come spesso sono i film di Tornatore (perciò la durata non è quasi mai comprimibile sotto le due ore). La storia, e il suo condurla, è però interessante, costellata di figure strane o forse oniriche del regista, come la nana, e di cura dei particolari come una candela che si spegne sulla torta o le bollicine dello spumante che evaporando rivelano una nuova scena. Dà spazio al suo estro. Molto meglio di Baarìa che realizzò per le pressioni del produttore pur non considerandolo ancora un lavoro pronto (dichiarazione dell’autore). 




Lasciare un commento