venerdì 3 giugno 2016 - Nicola Pezzella

La mala politica difende se stessa

Mentre sono sempre in discussione gli interventi per ridurre l’impatto del sistema pensionistico italiano, continuano a essere mantenute situazioni incredibili, solo perché la mala politica difende se stessa.

Il vitalizio è una rendita vita natural durante concessa al termine del mandato al conseguimento di alcuni requisiti di anzianità di permanenza nelle funzioni elettive. Il vitalizio del parlamentare, nell’ordinamento italiano è riferibile ai deputati, ai senatori ma anche ai consiglieri regionali.
Mario Monti durante il suo mandato prescrisse con decreto legge alcune misure di riduzione per tutti i titolari. Dopo questo decreto legge, furono emessi tanti ricorsi giurisdizionali di titolari di vitalizio. Monti, con tutti gli errori opinabili, cercò in qualche modo di togliere qualche nodo dal pettine ma senza riuscirci.

In Italia anche gli ex parlamentari condannati per mafia o per corruzione ricevono il vitalizio, all’inizio del suo mandato il presidente del Senato Pietro Grasso promise di abolire questo scempio ricevendo in cambio attestati di stima da parte del popolo italiano, peccato però che finora nulla sia stato fatto.

Se diamo un’occhiata velocemente abbiamo nomi, reati e compensi da rabbrividire, alla faccia dei cittadini che tirano avanti con poco più di 500 euro di pensione al mese, alla faccia dei lavoratori che vivono, anzi… “sopravvivono” in questa Italia violentata da politici attaccati alla poltrona con meno di 1000 euro al mese con affitto e famiglia da mantenere e alle volte umiliati e schiavizzati da alcuni datori di lavoro con la promessa di un contratto a tempo indeterminato.

Solo per cintarne qualcuno, ritroviamo con una pensione o vitalizio di 3108 euro al mese un ex parlamentare di Forza Italia condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione per falso ideologico e abuso d’ufficio, tale Rocco Salini.

Con 6590 euro al mese troviamo un ex parlamentare del Partito Socialista Italiano, condannato in via definitiva a tre anni e quattro mesi di reclusione per il reato di corruzione nel processo sulle tangenti relative alla privatizzazione del servizio di nettezza urbana a Napoli, Giulio Di Donato.

E ancora con 8455 euro al mese troviamo un ex deputato, ancora di Forza Italia condannato a 6 mesi definitivi per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, cioè del ministero dei Beni culturali, Vittorio Sgarbi. Questi sono solo alcuni personaggi che ricevono il vitalizio nonostante alcuni problemi con la legge, non tralasciamo altri nomi come: Arnaldo Forlani, Renato Altissimo, Giancarlo Cito, Aldo Brancher, Gianni De Michelis, Paolo Cirino Pomicino, Cesare Previti, Marcello Dell’Utri e anche Silvio Berlusconi e tanti altri condannati dalla legge e beatificati dalla mala politica italiana.

In un Italia dove si aumenta l’età pensionistica e nello stesso momento si abbassa anche il saldo pensionistico, troviamo politici condannati con il loro vitalizio che nonostante tanti reati commessi non cambia mai, alla faccia dell’onestà e delle persone che fanno enormi sacrifici per andare avanti.




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