lunedì 13 agosto 2018 - Nicola Ancora

La fotografia, arma bianca per la nostalgia

Qualcuno, anni fa, cantava Nostalgia canaglia. Ma cos'è realmente la nostalgia ed è sempre meglio evitarla o è semplicemente impossibile? Siamo abituati a pensare che nostalgia sia qualcosa che viene dal profondo del cuore o dell'animo e che ci colpisce dritti lì, nella memoria. Essa, spesso, subentra nel mezzo di un discorso o di una riflessione, talvolta anche guardando una fotografia.

Fotografia, arma bianca per la nostalgia. Tutti sono lì ad osannare uno scatto, a cogliere l'attimo ed immortalarlo su un file o stampa. Pochi sapranno che quella foto è solo un attimo che fugge. L'inganno è proprio qui, si crede nella positività del ricordo fotografico e si cade nella fugacità e nell'invisibilità di quell'attimo che non ritornerà.

Il mio discorso, ovviamente, riguarda le foto ricordo e non le fotografie artistiche, che realmente colgono l'attimo fuggente. Una fotografia è guardare all'ieri con gli occhi del domani. Affidarsi ad una fotografia come rimedio alla nostalgia è come fidarsi di Totò nella scena della vendita della fontana di Trevi ad un ingenuo quanto credulone turista. La macchina fotografica è come un acchiappa fantasmi, paragone mai più calzante, e noi, nostalgici del futuro, saremo adolescenti nel mezzo di una leggenda. L'invito, dunque, è quello di cogliere realmente l'attimo, vivendolo, respirandolo ed anche mangiarlo e non lasciare alla fotografia "l'ardua sentenza". Una foto è sempre qualcosa di artistico ma atipica con il tempo. Scattate con gli occhi e memorizzate con la mente e magari stampatele nel cuore.




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