mercoledì 16 ottobre 2013 - Terenzio Davino

La formazione fa spettacolo. Percorsi per una nuova formazione manageriale

Formarsi con continuità è d’importanza fondamentale per migliorare le proprie performance personali e professionali. Ciò non deve più essere visto e percepito come un dovere punitivo che inchioda le persone in lunghe sessioni complicate, seguite, sovente, malvolentieri.

Oggi la formazione va organizzata abilmente studiando le necessità dei partecipanti, emozionando anche in luoghi piacevoli e capaci d’instillare negli individui l’impegno genuino a cambiare.

L’autore del libro traccia le linee che devono ispirare e concepire la formazione dei manager come capace d’indurre a pensare in modo positivo e costruttivo, motivando e generando entusiasmo e soddisfazione nel partecipare al proprio arricchimento cognitivo ed esperienziale. La formazione sarà improntata sulla qualità, imperniata sull’auto-apprendimento modulare e flessibile, sfruttando anche le aule virtuali, includendo azione e osservazione con esercizi all’aperto e ricreando nuovi ambienti per la ricerca di soluzioni innovative.

Per l’autore, F. Amicucci, formarsi è utile nel mondo in evoluzione frenetica, caratterizzato da modifiche repentine nel business, incertezze economiche, lavoro per obiettivi condotto in tempi ristretti e per sviluppare e mantenere maggiore autonomia del personale diretto. La formazione aiuta a consolidare “fattori immateriali importanti” che impattano sulla qualità della vita lavorativa, quali la motivazione, l’appartenenza, l’immagine sociale e il benessere organizzativo.

Competenze decisionali da formare possono riguardare il modo di essere leader di se stessi sviluppando il pensiero strategico che ha anche l’immagine del tutto, sa riconoscere i più comuni errori del pensiero commessi mentendo a se stessi e attribuendo ad altri colpe proprie, evitando confronti e verifiche, usando atteggiamenti di chiusura assoluta nelle proprie convinzioni e facendosi condizionare o conformandosi per pigrizia. Alla base della riuscita del successo personale ci sono elementi quali la determinazione, flessibilità e concentrazione sui risultati da raggiungere, resistenza alla fatica e agli imprevisti, coordinamento dei propri e altrui sforzi e capacità fisico-psichiche. Nel percorso di leadership personale, nel libro si legge dell’importanza di essere auto-consapevoli dei propri limiti, accettare e riconoscere le emozioni che avanzano in un dato momento, sapere creare valore in ciò che si fa. È anche utile gestire bene il tempo con gli impegni da portare avanti, senza tralasciare le abilità comunicative espresse in pubblico, nella scrittura, nel dialogo con le persone, nei gesti e azioni fatte, nell’ascolto attento degli interlocutori.

Per essere riferimento e guida, il manager descritto dall’autore del libro deve offrire una visione, energia, obiettivi, feedback precisi e puntuali, saper delegare, influenzare e persuadere, creare entusiasmo e fiducia attorno a sé creando ambienti fertili d’apprendimento, con la capacità di sapere gestire conflitti, riunioni, cambiamenti e personale ad alto potenziale. Il manager sa pianificare, organizzare, definire e analizzare problemi, trovare e applicare soluzioni, orientare e ispirare al risultato ottimale e riesce a porsi le domande giuste per conoscere i bisogni della gente e del mercato che presidia.

Formarsi è un percorso che abbraccia varie intelligenze:

  1. Linguistico-verbale (facilità di parola e d’apprendimento verbale, capacità di persuasione, pensare con le parole, piacere di scrivere e partecipare a riunioni).
  2. Logico-matematica (svolgere calcoli, riconoscere connessioni, ragionare in modo deduttivo e induttivo, riconoscere modelli astratti).
  3. Visivo-spaziale (sensibilità verso forme, colori, spazio, orientamento spazio-temporale, capacità d’immagini mentali, visualizzare pensieri, creare schemi grafici). 
  4. Ritmo-musicale (ascolto, suoni e vibrazioni, senso del tempo, apprendere e lavorare con stimoli musicali).
  5. Corporeo-cinestesica (controllo dei movimenti, armonia e coordinamento, gestualità, connessione mente-corpo, benessere fisico, abilità manuali).
  6. Naturalistica (sensibilità ecologica, impatto delle azioni a medio e lungo termine, cogliere equilibrio, regole e ruoli in un ambiente frequentato, senso di responsabilità e sviluppo di attività ecologico-economiche).
  7. Interpersonale (capacità di manifestare empatia, tolleranza, cordialità e simpatia, adattabilità e positiva gestione degli stati di conflitto, cooperando attivamente a lavoro).
  8. Intrapersonale (capacità di descrivere propri pensieri e stati dell’animo, concentrazione, autocontrollo, profondità d’analisi).

Nel libro è interessante lo spazio dedicato ai vari metodi dell’apprendimento per riuscire a calibrare bene e trasmettere i contenuti formativi in modo più duraturo ed efficace, con uno sguardo ai tipi di “maestri formatori” e a come “progettare l’innovazione”. Apprendere in autonomia fisico-temporale è il futuro della formazione continuata a tutte le età. Ciò implica la propria personale responsabilità a volere apprendere, progettando anche individualmente il proprio miglioramento, pianificando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e conoscenze, osservando, confrontandosi, riconoscendo punti di forza e debolezza, definendo un percorso ciclico del fare-provare-riflettere.

Sono spunti per apprendere e formarsi meglio in futuro: le letture di libri, la consultazione di corsi multimediali, sapere pianificare tempi e temi d’interesse da approfondire, viaggiare, costruire un significato al proprio agire, definire obiettivi personali e professionali che aumentino l’autostima e la concentrazione. Inoltre, imparare a parlare bene a se stessi, apprendere tecniche di rilassamento e di miglioramento performance psico-fisiche, mettere in chiaro le cose da fare, riappropriarsi dei propri spazi e liberarsi dei pesi inutili aiutano a riposizionarsi al centro nella propria vita, riportando all’equilibrio l’esistenza personale e professionale. 

Dopo la lettura del libro in questione si apprende che l’innovazione è fatta d’idee, valore, formazione, addestramento, esperienze, prestazioni pianificate per produrre risultati professionali e duraturi, edutainment, cooperazione, motivazione e continuo sviluppo di competenze.

 

Autore: Franco Amicucci

Editore: Il Sole 24 Ore, 2005




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