venerdì 29 aprile 2022 - Domenico Attanasii

La fiera delle vacuità animali

“Dopo due anni di stop a causa delle restrizioni legate alla pandemia e in linea con le nuove disposizioni, grazie alle quali le fiere stanno ripartendo in tutta Italia, dal 22 al 25 aprile torna l’appuntamento con la 31^ edizione della Fiera dell’agricoltura.”

“Dopo due anni di stop a causa delle restrizioni legate alla pandemia e in linea con le nuove disposizioni, grazie alle quali le fiere stanno ripartendo in tutta Italia, dal 22 al 25 aprile torna l’appuntamento con la 31^ edizione della Fiera dell’agricoltura.”

Il parco fluviale è la nuova location promossa dagli organizzatori; il polmone verde, il Central Park della teramanità, l’ellisse che recinge parte della città di Teramo per un allestimento che porterà con sé diverse novità: ovili, pollai, porcili e stalle varie.

Animali da fattoria ammiratissimi prima e apprezzatissimi dopo, soprattutto se confezionati freschi, dissezionati sul vassoio del salumiere o del macellaio, senza indagare sul come si è ottenuto il prodotto finito.

Le conoscenze conseguono connotate da cospicui situazioni comuni. Il porcellino in braccio per un selfie e il panino con la porchetta calda nel sacchetto.

L’agnellino da accarezzare sotto gli occhi vigili dei promotori di un evento liturgico agreste che da sempre segna la vita effimera degli ovini. Il cavallo nel suo aspetto imponente che dondola la testa come Jack Nicholson nel finale del film di Sean Penn, “La promessa (The Pledge)”.

Il coniglietto come un peluche e le galline colorate perché quelle bianche piacciono di meno se inserite in un contesto lussureggiante tra vegetazione spontanea e acqua di ruscello. Gli stand gastronomici sarebbero infausti presagi se fossero compresi dagli animali in esposizione rifocillati da visitatori accorsi entusiasti tanto da lasciare le macchine parcheggiate in doppia fila.

E se la teodicea - il mistero della contemporanea presenza di dio e del male nel mondo - è una complicazione mentale, la soluzione l’ha già proposta Temple Grandin (Colorado State University): “La macchina degli abbracci”. Un marchingegno che accompagna e prepara alla morte la materia prima indispensabile alla preparazione degli hamburger. Una invenzione che vorrebbe alleviare la sofferenza dei bovini appena prima di essere macellati.

Temple Grandin, una scienziata con diagnosi di spettro autistico, una attivista del movimento in tutela dei diritti degli animali, di cui chi scrive si farà scudo mentre digiterà le prossime frasi che forse qualcuno leggerà. Belle le fiere con gli animali a vista e i bambini che ridono festosi e felici, mano per mano con i genitori.

Quei bambini che da cresciuti (male o bene?) confonderanno il visone con un tessuto.

“Bel bimbo ti piace l’agnellino… è carino, vero? Prendilo in braccio così la mamma ti fa la foto.”.

Ottimo, il quadretto di festa: ora, però, facciamogli vedere – al candido e innocente bambino – come si sgozza quell’animaletto che tiene in braccio, stretto stretto sul petto e vicino al cuore.  

Per approfondimenti: 
EUSurvey




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