martedì 25 giugno 2013 - Osvaldo Duilio Rossi

La digitalizzazione del Decreto Fare

Chi controlla il controllore?

Continuo l'analisi del recente Decreto Fare, che promette di introdurre diverse innovazioni rilevanti per la vita dell'Italia, dopo che il Parlamento l'avrà convertito in legge. Trovate il testo provvisorio sul sito di Leggi Oggi.

Analizzo di seguito le riforme apportate alla digitalizzazione del Paese.

L'art. 13 del Decreto istituisce il domicilio digitale, prevedendo che ogni cittadino, il quale richieda la carta d'identità elettronica, possa chiedere anche l'attivazione di una casella di posta elettronica certificata (PEC), da indicare quale domicilio digitale. Ciò potrebbe migliorare le prestazioni della burocrazia e il rispetto per l'ambiente, riducendo i tempi di notificazione degli atti, rendendoli tracciabili in tempo reale e riducendo il consumo di carta per la produzione e lo scambio dei documenti.

L'art. 15 opera sulla scia dell'art. 13 appena commentato, istituendo nelle regioni e nelle provincie autonome il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), che permetterà alle strutture sanitarie di tracciare e condividere in tempo reale le cartelle cliniche dei pazienti, preparando la strada per un prossimo futuro in cui i cittadini non dovranno più preoccuparsi di conservare ricette, lastre, etc., che invece i sanitari potranno consultare con pochi clic, accedendo alle apposite banche dati, minimizzando così i tempi di analisi e di intervento, oltreché gli errori materiali derivanti dall'omonimia dei pazienti o dal passaggio dei documenti attraverso troppe mani.

Entrambe le innovazioni promettono di snellire così la vita quotidiana dei cittadini e di molte P.A. e istituti di sanità, ma rischiano anche di mettere in pericolo la riservatezza degli individui e forse anche i loro diritti e condizioni di vita.

I dati personali potrebbero infatti entrare in possesso di malintenzionati, qualora le difese elettroniche istituzionali non riuscissero a proteggere le informazioni. D'altra parte, gli errori umani, di immissione dei dati e di consolidamento dei database, se non sorvegliati, prevenuti e corretti tempestivamente, potrebbero configurare profili elettronici incoerenti, che costituirebbero problemi di nuova natura, i quali però potrebbero richiedere la nascita di un nuovo genere di professionisti capaci di comprenderli e risolverli.

Il Legislatore questa volta ha per caso calcolato anche l'impatto positivo degli eventuali errori?




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