venerdì 4 novembre 2022 - Pressenza - International Press Agency

La campagna contro il Reddito di Cittadinanza. Senza “se” e senza “ma”

Forte con i deboli e debole con i forti. Poca luce su chi ruba (con evasione ed elusione) miliardi di euro e fari puntati in faccia a quei pochi che hanno cercato in questi ultimi anni di condurre una vita dignitosa grazie al Reddito di cittadinanza.

di Giovanni Caprio

(Foto di Helodie Fazzalari)

 É quasi un’anomalia la spasmodica attenzione (ai limiti della morbosità) che i dati sul reddito/pensione di cittadinanza godono dalle parti di una certa politica e dei molti suoi megafoni (https://www.inps.it/news/osservatorio-reddito-e-pensione-di-cittadinanza-i-dati-di-luglio).

Un’attenzione non rinvenibile – per esempio – a proposito del Rapporto 2021 sull’economia non osservata. Col risultato che tutti sanno quanti sono i percettori di poche centinaia di euro al mese, quanti quelli che potrebbero lavorare ma restano legati a tale reddito, quelli che non possono lavorare o che hanno percepito il Rdc illegittimamente, ma pochissimi sono invece a conoscenza che la cosiddetta economia non osservata vale 203 miliardi di euro, pari all’11,3% del Pil (con la componente dell’economia sommersa che ammonta a poco più di 183 miliardi di euro mentre quella delle attività illegali supera i 19 miliardi) e che sono state 3 milioni 586 mila le unità di lavoro irregolari nel 2019.

Eppure, non stiamo parlando di un documento di un istituto di ricerca o di dati di un’inchiesta giornalistica, ma della Relazione della Commissione istituita con decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze per stimare l’ampiezza e la diffusione dell’evasione fiscale e contributiva, produrre una stima ufficiale dell’ammontare delle entrate sottratte al bilancio pubblico, illustrare le strategie e gli interventi di contrasto e prevenzione all’evasione fiscale e contributiva, valutare i risultati dell’attività di contrasto e prevenzione, indicare le linee di intervento e prevenzione dell’evasione fiscale e contributiva, nonché quelle volte a stimolare l’adempimento spontaneo degli obblighi fiscali e contributivi. Qui la Relazione completa: https://www.finanze.gov.it/export/sites/finanze/.galleries/Documenti/Varie/Relazione-evasione-fiscale-e-contributiva_25_09_finale.pdf.

Mentre tutta l’attenzione è, quindi, rivolta verso quei quasi 20 miliardi di euro (per l’esattezza 19,83 miliardi) spesi nei primi tre anni per il Rdc, passa in cavalleria che in questo Paese su 203 miliardi di ricchezza nessuno paga le tasse e si stende continuamente un velo pietoso (ovviamente dopo le costernazioni di rito) sul tanto lavoro irregolare, nero, povero e sfruttato che c’è, oppure sugli incidenti o sulle morti sul lavoro. In tanti in questi mesi hanno voluto sottolineare i presunti tratti diseducativi del Rdc o la carenza di manodopera che esso determina. Gli stessi però restano silenti di fronte all’innalzamento del tetto dei contanti che favorisce il caporalato, che agevola chi compra per le proprie attività materiali a nero senza fattura o chi con i “fuori busta” alimenta lavoro irregolare e illegale (per non parlare del regalo che con tale aumento si fa all’economia mafiosa e alla corruzione dilagante). Come sostiene la Banca d’Italia: “un aumento della quota di transazioni in contanti determinerebbe, a parità di condizioni, un incremento dell’incidenza dell’economia sommersa e le restrizioni all’uso del contante possono essere efficaci nel contrasto all’evasione fiscale: https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2021-0649/QEF_649_21.pdf.

Ma perché stare lì a perdere tempo a leggere le analisi della Banca d’Italia o il rapporto ministeriale sull’economia non osservata quando si ha facile gioco ad individuare nei percettori del reddito di cittadinanza (da colpire) e negli amanti del contante (da agevolare) i facili obiettivi da perseguire?

Il Reddito di cittadinanza va cambiato. Il Comitato Scientifico per la valutazione del Reddito di Cittadinanza presieduto da Chiara Saraceno ha individuato 10 proposte migliorative, tra cui: una rimodulazione dei criteri di accesso e del beneficio economico per riequilibrare la misura in favore delle famiglie con figli minorenni e numerose ad oggi penalizzate, una maggiore flessibilità nel considerare il patrimonio, una parziale cumulabilità dei redditi da lavoro con il beneficio per incentivare l’offerta di lavoro: https://www.lavoro.gov.it/priorita/Pagine/Reddito-di-Cittadinanza-presentata-oggi-la-Relazione-del-Comitato-Scientifico.aspx.

Ma un’ossessione, come si sa, mal si concilia con l’analisi, l’argomentazione e le proposte degli esperti. E poi: “È utile avere un’ossessione: ci distrae.”




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