martedì 10 ottobre 2023 - Giovanni Greto

La Ripartenza di Musikàmera

Una lunga pausa estiva, nel ricordo di tanti bei concerti, mentre oggi inizia la seconda e ultima parte della rassegna 2023

Tra i molti bei concerti di una lunga stagione musicale per Musikàmera, meritano la sottolineatura i tre dedicati alla musica antica.

Il primo, cronologicamente, ha visto in pedana, nelle confortevoli Sale Apollinee della Fenice, due giovani musicisti, affiatati alla perfezione, capaci di affascinare il pubblico in sala per bravura, qualità tecnica, eleganza vocale e strumentale.

Stiamo parlando della mezzosoprano italo-francese Lea Desandre, specializzatasi a Venezia con Sara Mingardo e debuttante in cariera nel 2015 e del liutista parigino Thomas Dunford, definito dalla rivista BBC “l’Eric Clapton del liuto”, diplomato al Conservatorio di Parigi (CRR), specializzatosi alla Schola Cantorum di Basilea.

Il repertorio ha indagato la storia della musica francese durante il regno di Luigi XIV°, il Re Sole (1638 – 1715). Da Michel Lambert (1610 – 1696) a Marc-Antoine Charpentier (1643 – 1704), entrambi parigini, attraverso Marin Marais (1656 – 1728) e Robert de Visée (1650 – 1725), si sono ascoltate per poco più di un’ora composizioni che hanno dimostrato la bellezza della musica barocca.

Due bis hanno concluso la serata : un’Aria di Antonio Vivaldi, Onde chiare che sussurrate…, dall’Ercole sul Termodonte, normalmente eseguita da violino e orchestra e Ombra mai fu, l’Aria iniziale dell’opera Serse di Georg Friedrich Haendel.

Affascinante, intimo, in totale solitudine, il Recital “A Tiorba sola da Roma a Parigi” di Francesca Torelli, titolare dal 2001 della cattedra di liuto al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.

Lo strumento, a corde pizzicate , parte di lamina, parte di budello, è il basso della famiglia dei liuti e compare sulla scena musicale in Italia, verso la fine del 1500. Ha 14 corde singole accordate in modo che la corda più acuta non sia la prima, ma la terza. Usata per accompagnare il canto, la Tiorba ha anche un interessante repertorio solistico.

Francesca Torelli ha esplorato un repertorio barocco di autori che hanno scritto in Italia, da Girolamo Kapsberger, di padre tedesco, ma nato a Venezia (ca. 1580 – Roma, 1651), al bolognese Alessandro Piccinini (1566 – ca. 1638) a Robert de Visée, considerato il più importante compositore francese di musica per la chitarra barocca, a Marin Marais, a Nicolas Hotman, nato forse a Bruxelles (ca.1610 – Parigi, 1663), del quale la musicista ha assemblato una Suite in Re minore, accostando un movimento scritto per Tiorba, ad altri trascritti da lei dalla viola da gamba.

Finale spettacolare con Les Folies d’Espagne (secondo un manoscritto per Tiorba di Parigi, ca.1730). Ma gli applausi, convinti ed affettuosi, hanno ottenuto un insolito bis : Dopo tanta musica antica eseguirò qualcosa di vintàge, Let it be.

Entusiasmante, il concerto dell’ensemble Scherzi musicali, dall’organico variabile. E’ stato fondato ed è diretto da Nicolas Achten (Bruxelles, 25 settembre 1985), voce baritonale e polistrumentista (chitarrone, arpa doppia, clavicembalo), il quale riesce a far rivivere l’antica prassi di cantare accompagnandosi da solo.

A Venezia, accanto a lui c’erano la soprano di Taipei Wei-Lian Huang, Lies Wyers alla viola da gamba e al lirone (una lira da gamba a 15 corde) e François Dambois al liuto e chitarra.

Il concerto ha reso omaggio al Madrigale, che diventerà il genere più considerato di circa un secolo di storia della musica a partire dal 1520. Tra gli autori interpretati, la parte del leone l’ha fatta la famiglia Caccini : il padre, Giulio (1551 – 1618) e le figlie Francesca (1587 – ca.1640) e Settimia (1591 – 1638?) . Giulio, musico di corte presso i Medici, fu invitato nel 1604 assieme all’intera famiglia a Parigi dalla regina di Francia Maria de’Medici (sposa di Enrico IV), ottenendo uno strepitoso successo.

In scaletta non potevano mancare madrgali famosi di Claudio Monteverdi (1567 – 1643) come Si dolce è ‘l tormento e Quel sguardo sdegnosetto, assai applauditi anche per una teatralità dei musicisti, che li rende simpatici.

Per il bis, immancabile, l’ensemble ha reinterpretato il brano iniziale del concerto “Occhi sfere vivaci” di Giovanni Felice Sances (Roma, ca.1600 – Vienna 1679), il primo compositore ad aver introdotto la Cantata nella prima metà del 1600.

Musikàmera riparte stasera e domani con il Pavel Haas Quartet, un quartetto d’archi ceco costituitosi nel 2002, alle sale Apollinee. Eseguirà composizioni di Josef Suk, Erich Wolfgang Korngold e Claude Debussy.

Domenica ci si sposta al teatro Malibran per l’arrivo di Beatrice Rana (Copertino, 22 gennaio 1993), una tra le pianiste italiane internazionalmente più apprezzate. Programma variato, rispetto all’inizio della rassegna. Eseguirà nell’ordine la “Fantasia in Si minore, op.28 “ di Aleksandr Skrjabin; “Cipressi, op.17” di Mario Castelnuovo Tedesco ; tre lavori di Claude Debussy. Dopo un breve intervallo, concluderà il Recital con la “Sonata in Si minore S 178” di Franz Liszt.

 




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