lunedì 7 agosto 2023 - Attilio Runello

La Rai e il codice di comportamento

Chi lavora nella Pubblica amministrazione sa che esiste un codice di comportamento cui adeguarsi Si tratta di un codice che fa riferimento alla Costituzione. Oggi in un clima diffuso in cui tutti possono dire tutto può sembrare desueto. Ci sono molti personaggi televisivi che ci hanno abituato a un linguaggio in cui l'insulto è la norma. E vengono chiamati perché fanno audience. 

Nelle radio private vi sono programmi radiofonici in cui gli insulti e il linguaggio scurrile sono la norma Tuttavia in un ambiente di lavoro quale è quello della pubblica amministrazione certi comportamenti non sono consentiti. Soprattutto chi sta al pubblico deve avere sempre un atteggiamento consono. E se ad esagerare è l'utente può intervenire il superiore che ricorderà all'utente che se vuole ottenere il servizio per cui è venuto deve avere in comportamento adeguato.E questo vale anche per le aziende pubbliche come la Rai. Un codice di comportamento esiste anche per la categoria dei giornalisti. L'ordine dei giornalisti è chiamato a farlo rispettare. E anche le leggi sono chiamate a farlo rispettare. La legge prevede la facoltà del danneggiato di querelare. Il codice di comportamento è lungo. Citiamo l'articolo quattro: "Il mobbing, le molestie ed ogni altra forma di discriminazione - che tendano ad emarginare la persona per motivi culturali, politici, sindacali, religiosi, etnici, di provenienza territoriale, di orientamento sessuale o di altro genere - sono inammissibili e ledono la dignità di coloro che li subiscono, compromettendone la salute, la fiducia, il morale, la motivazione al lavoro, incidendo, inoltre, negativamente sulla prestazione di lavoro e sul clima organizzativo." In altre parole una azienda pubblica come la Rai è chiamata a far si che dirigenti, funzionari, collaboratori abbiano comportamenti che non discriminino le persone anche in base alle opinioni politiche. Naturalmente la applicazione di questo codice nel mondo della informazione televisiva, dello spettacolo non è facile. Non è facile coniugarlo per esempio con il giornalismo di inchiesta Per quanto concerne la partecipazione dei politici ai talk-show televisivi si è ricorso alla par condicio. In ogni caso di fronte a fatti eclatanti come quello avvenuto a Tokio durante una trasmissione sportiva è giusto che vi sia un richiamo. Di fronte a conduttori televisivi sia pure competenti è giusto che vi sia un richiamo. Se debba essere l'eliminazione dal palinsesto di un programma da realizzare o già realizzato lo deciderà la dirigenza Rai. Ma il richiamo ci deve essere.




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