La Natura è meglio di noi. La nascita di molta tecnologia

Giorgio Volpi è l'autore di un ottimo saggio, che descrive il mondo naturale utile al mondo tecnologico (Aboca, Sansepolcro, 2024, 300 pagine, euro 22).
In questo libro straordinario possiamo scoprire i batteri che producono magnetite per orientarsi nello spazio che potrebbe essere utile come mezzo di contrasto nella risonanza magnetica. Altri batteri utilizzano l'oro tramite la riduzione chimica, e immobilizzando gli ioni metallici riequilibrano l'ambiente in cui vivono.
Per ottenere un fenomeno semplice come la fusione del rame, in realtà "serve un donatore di elettroni, e il più comodo tra i reattivi da sempre disponibili è il carbonio, sotto forma di legna, carbonella o carbon fossile, a seconda dell'età considerata" (p. 47). Ma un metallo diffuso come l'allluminio, "non è facilmente riducibile, sicuramente non per mezzo del carbone o dei suoi derivati (come il monossido di carbonio)" (p. 49).
Per quanto riguarda gli esseri umani, il senso del gusto è molto importante, ma solo il 65 per cento delle persone riesce a percepire bene l'amaro (i taster), mentre un 35 per cento è cieco "nei confronti dell'amarezza di ogni cibo... i taster risultano più abili nel distinguere tutti i cibi, poiché selezionano abilmente non solo sapori amari, ma anche grassi, dolci o basi aromatiche" (p. 277).
Il chinino è una sostanza molto importante: "infatti questo alcaloide è forse il responsabile della nascita dell'omeopatia. Impiegato per curare la malaria, venne studiato da un medico tedesco, Samuel Hahnemann", che sperimentò su se stesso il chinino con dosi diverse, notando la strana comparsa dei sintomi della malattia (p. 278), nonostante gli effetti curativi sui malati. Anche oggi il chinino viene usato per curare il plasmodium (sporozoi che producono spore).
Comunque ci sono i funghi che creano sostanze bio-luminescenti, le piante che utilizzano sensori per il fumo, i mulluschi che producono colle insuperabili, i piccioni che riescono a orientarsi nel campo magnetico terrestre in modo impeccabile, ecc.
Come scrisse molto tempo fa Bernardo di Chiaravalle, "Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun Maestro ti dirà". Anche perchè i veri Maestri oggi sono quasi scomparsi, dato che quasi tutti pensano quasi esclusivamente al ritorno economico, in un modo o in un altro.
Infine, leggendo questo libro, possiamo sicuramente pensare a un futuro migliore, molto vicino a noi.
Giorgio Volpi è nato nel 1983 e si è laureato a Torino in Chimica. Successivamente ha conseguito il dottorato in Scienza e Alta Tecnologia. Attualmente svolge l'attività di tecnico scientifico per l'Università di Torino. Nel periodo dell'attività lavorativa ha conseguito anche la laurea in Scienze Naturali. Per ora ha pubblicato più di 40 articoli scientifici e ha svolto numerose docenze alla Scuola Holden.
Nota aforistica - "Non puoi aspettarti di vedere al primo sguardo. Osservare è per certi versi un'arte che bisogna apprendere" (William Herschel); "Com'è che voi studiosi andate sulla Luna, ma non riuscite a non far puzzare le mie scarpe?" (Homer Simpson); "Finita questa mostra, di luce elettrica non sentiremo più parlare" (William James Erasmus Wilson, filantropo e medico nato nel 1809, frase pronunciata nel1878 durante l'Esposizione di Parigi).
Nota particolare - L'Audoinia capitata è un vegetale sudafricano che prospera dopo gli incendi: "per una pianta questo significa avere a disposizione i nutrienti liberati dalla cenere, non trovare alcun competitore durante lo sviuppo, non subire l'ombra di piante preesistenti e godere del sole pieno" e di tutta la fotosintesi (p. 118).
Nota finale - Risulta "faticoso stare al passo nella propria area di ricerca, ed è impossibile rimanere aggiornati in senso generale su tutto il progresso scientifico... le informazioni importanti vengono diluite in un mare di articoli e studi che spesso nessuno legge o cita; eppure funziona" (p. 15). Chi volesse approfondire la conoscenza di qualche terra rara, qui può conoscere meglio il Samario e il Neodimio.