La Conferenza stampa e il Concerto di Capodanno del Teatro la Fenice
Soddisfazione economica per il bilancio annuale e enorme successo per il concerto del nuovo anno
Andrea Erri, Direttore generale del Teatro la Fenice, per la prima volta è stato il solista della consueta conferenza stampa di fine anno.
La Fondazione è tuttora in attesa di conoscere chi prenderà il posto di Fortunato Ortombina, il Sovrintendente passato a ricoprire il delicato incarico al Teatro La Scala di Milano.
Anche nel 2024 i numeri sono stati confortanti : un 10% in più di abbonati per la stagione lirica. Balzo in avanti anche nei biglietti venduti : circa 600 mila euro di guadagno su un totale di 7 milioni e 600 mila.
Ma La Fenice, anche nei momenti in cui la musica tace, rimane sempre e comunque un polo di attrazione. E difatti è diventata, quanto a numero di visitatori, il terzo museo della città, con 200 mila ingressi, superato solo da Palazzo Ducale e Fondazione Peggy Guggenheim.
Erri ha quindi ringraziato il personale del Teatro : 315 persone che lavorano quotidianamente – tecnici, amministrativi, artisti, secondo il motto latino Ex pluribus unus.
Riguardo ai tre scioperi verificatesi nel corso dello scorso anno, Erri si è detto fiducioso che attraverso il dialogo si possa arrivare ad un punto di vista comune.
Il concerto di Capodanno – ha proseguito – sarà completamente illuminato a LED, col risultato di una minore dispersione di calore. E ancora, nel 2025 dovrebbe concretizzarsi il progetto della Città della musica di Marghera, che sarà il nostro punto di appoggio in terraferma.
L’edificio, che si colloca accanto al Vega, quando sarà pronto conterrà dei magazzini e in esso ci sarà tutta una serie di attività di tipo produttivo (ad esempio, la sala prove).
La cultura genera anche uno sviluppo dal punto di vista economico. Con il progetto educativo (Fenice Education) il Teatro ha coinvolto 20 mila studenti dalla scuola d’infanzia all’esame di stato, non ostante la scomodità di arrivare qui.
Il teatro d’opera è una fucina di mestieri incredibile, da non trascurare.
Continuerà quest’anno il progetto dedicato agli Under 35 – allargato all’opera, oltre che ai concerti della stagione sinfonica – con il quale si sta cercando di abbattere i tre ostacoli per entrare al teatro d’opera :
1. Il Prezzo
2. Non mi sento a mio agio all’interno di un teatro d’opera
3. Modalità di comunicazione (non riesco a trovare informazioni)
La comunicazione avverrà attraverso i social, mentre il biglietto costerà 10 euro.
Tra poco scatterà il primo appuntamento del progetto chiamato La fenice è giovane : al Teatro Malibran, dopo la prima il 24 gennaio del concerto dell’orchestra del Teatro, diretta da Alpes Chauhan la replica di sabato 25 gennaio alle ore 20.00 sarà infatti interamente riservata agli under35, che potranno accedere allo spettacolo a un prezzo super-agevolato di soli 10 euro.
Non solo: prima dell’inizio del concerto, a partire dalle ore 18.30, Bellussi Valdobbiadene offrirà un brindisi al pubblico under, in un foyer reso frizzante dalla presenza di un fotografo che accoglierà i giovani spettatori offrendo loro una polaroid come ricordo.
Il britannico Alpesh Chuahan, attualmente direttore ospite principale della Düsseldorfer Symphoniker Orchestra e direttore musicale della Birmingham Opera Company, guiderà la compagine veneziana nell’esecuzione di un programma articolato e di grande interesse.
Aprirà la serata l’ouverture Meeresstille und glückliche Fahrt op. 27 di Felix Mendelssohn Bartholdy; seguirà Le Boeuf sur le toit di Darius Milhaud; poi l’Ouverture n. 2 in mi bemolle maggiore op. 24 di Louise Farrenc; infine chiuderà la serata la Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 97 Renana di Robert Schumann.
Il 20 ottobre scorso ci siamo dedicati agli studenti universitari – ha affermato Erri . In 16 ore 1000 posti sono andati a ruba, finiti!. Il risultato è che non ho mai ricevuto così tante e-mail di complimenti.
A questo punto ha preso la parola Francesca Nesler, responsabile della musica colta di RAI Cultura. E’il XXI-esimo concerto di Capodanno, secondo una tradizione premiata dagli italiani (raggiungerà il 25,88 % di share con 3 milioni 112 mila spettatori). Il programma lo facciamo insieme ai vertici della Fondazione.
Oltre alla parte musicale, le immagini dal vivo saranno inframmezzate dalle coreografie ideate per l’occasione da Marcos Morau per gli artisti di Ater Balletto, una compagnia fondata a Reggio Emilia nel 1977. I ballerini hanno danzato in luoghi suggestivi di Venezia e, novità di questa edizione, hanno approntato una coreografia all’interno di un vaporetto (il mezzo di trasporto più utilizzato in città da indigeni e turisti, ndr.).
Quattro le recite, concluse dalla Matinèe del primo dell’anno. La seconda parte dello spettacolo è stata trasmessa in diretta televisiva da RAI 1, riproposta in differita alle 17 e 45 su RAI 5. L’intero concerto è stato trasmesso in differita la sera alle 20 e 30 su RAI Radio 3, mentre sarà visibile integralmente giovedì grasso, 27 febbraio, alle 21 e 15 su RAI 5.
Tutto l’evento è stato realizzato in coproduzione con RAI Cultura e in collaborazione con la Regione del Veneto e il contributo del forno Bonomi, che ha sede in provincia di Verona, il quale ha offerto ad ogni spettatore una confezione in latta dei suoi biscotti.
C’è stato infine un live streaming per WDR, ART e BR, che ha trasmesso il concerto in tutto il resto del mondo.
Ho assistito alla prova generale, che ha avuto luogo nel pomeriggio del giorno precedente la prima esecuzione. Per la prima volta è stata eseguita inizialmente la parte cantata del programma.
Oltre agli immutabili tre pezzi finali – il coro “Va pensiero, su l’ali dorate”, dal Nabucco di Giuseppe Verdi ; “Padre Augusto”, dalla Turandot di Giacomo Puccini ; “Libiam ne’lieti calici”, da La Traviata di Verdi – e l’ineliminabile “Nessun dorma”, in questo caso, il settimo di 12 titoli, sempre dalla Turandot, nel quale spicca il vincerò, in cui ogni tenore cerca di mettere in risalto la propria abilità canora, sfidando chiunque a mantenere più a lungo la penultima sillaba, si è ascoltato, nell’ordine :
la Sinfonia da La gazza ladra di Gioachino Rossini ;
il coro Din, don, suona vespero, dai Pagliacci di Ruggero Leoncavallo ;
Recondita armonia, dalla Tosca di Puccini e Donde lieta uscì, da La bohème di Puccini ;
l’Intermezzo da I quatro Rusteghi, di Ermanno Wolf-Ferrari, il brano più celebre dell’opera, rimasto in repertorio ;
la Suite n.2, Farandole, da L’Arlésienne, di Georges Bizet, del quale nel 2025 ricorrono i 150 anni dalla dipartita terrena : una marcia, in tempo “Allegro deciso”, sull’alternanza e la combinazione di due temi popolari ;
Je veux vivre dans le reve, da Roméo et Juliette, di Charles Gounod. Applauditissima, la giovane soprano Mariangela Sicilia, grazie ad un lungo gorgheggio virtuosistico finale ;
la Suite n.2, Danse bohème, dalla Carmen di Bizet, un’opera di cui ricorrono i 150 anni dalla prima rappresentazione.
Durante la conferenza stampa hanno partecipato nel finale anche i due cantanti e il direttore.
Il tenore, di origini sarde, Francesco Demuro era visibilmente soddisfatto di tornare a calcare il palcoscenico del famoso teatro d’opera.
Mariangela Sicilia, calabrese di Cosenza, si è detta emozionata, poiché non avrebbe mai immaginato, pur sperandolo, di potersi esibire al concerto di Capodanno di Venezia. E, riguardo al repertorio, Puccini mi ha sempre portato fortuna. Verdi è stato importante per l’unità d’Italia, per aver contribuito alla comprensione della lingua italiana anche da parte delle persone non altolocate e all’estero conoscono i testi dei suoi libretti. Ce n’è anche per la scuola italiana : E’ importante la contestualizzazione dell’opera nella storia. Invece a scuola assistiamo ad una decontestualizzazione!
Daniel Harding, ultimo ad esprimersi, giunto al suo quinto capodanno veneziano ha ricordato quella strana atmosfera che si respirò nel 2021, quando il teatro era vuoto. Ma fu felice di esserci, perché potè camminare in una città deserta e scattare numerose foto a San Marco e a Rialto deserte.
Tornando alla prova generale, nella seconda parte il Maestro ha diretto la Sinfonia n.5 in Do minore, op. 67 di Ludwig van Beethoven, composta nel 1806, ma la prima esecuzione avvenne a Vienna nel 1808. L’organico è composto da un ottavino ; due flauti ; due oboi ; due clarinetti ; due fagotti ; un corno di bassetto ; due corni ; due trombe ; timpani ; archi.
Nei suoi quattro i movimenti - Allegro con brio ; Andante con moto ; Allegro ; Allegro – Presto – si può forse essere testimoni della celebrazione dell’uomo che combatte contro le avversità, superate grazie alla forza dell’intelletto e della ragione.
Sia nella prima che nella seconda parte dopo un’esecuzione senza interruzioni, Harding ha fatto ripetere una serie di battute riuscendo a comunicare ai musicisti il suo intendimento interpretativo.