giovedì 13 aprile 2023 - Giovanni Greto

La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia rende omaggio a Pablo Picasso

In occasione del cinquantesimo anniversario della morte, la Collezione Peggy Guggenheim espone tutte le opere presenti a Palazzo Venier dei Leoni

 

Scomparso l’8 aprile 1973, Pablo Picasso, nato a Malaga il 25 ottobre 1881, viene ricordato dalla Collezione Peggy Guggenheim (d’ora in avanti PGC), attraverso l’esposizione di tutte le opere acquistate dalla mecenate americana tra gli anni ‘30 e ‘50 del XX° secolo.

Nei primi anni del Novecento Picasso e Georges Braque sviluppano il Cubismo, un approccio rivoluzionario alla rappresentazione della realtà, che cambia il corso dell’arte moderna.

Nello splendido palazzo veneziano sono presenti sei opere.

La prima, in ordine cronologico, Il Poeta – titolo originale Le Poète -, esposta nella sala dedicata alle opere cubiste e futuriste, è un olio su tela emblematico del Cubismo Analitico, il primo sviluppo del Cubismo, in cui il soggetto viene frammentato in molteplici punti di vista sovrapposti all’interno di un unico piano pittorico. Il dipinto è stato realizzato nell’agosto 1911, nel periodo in cui Picasso lavora a stretto contatto con Braque nei Pirenei francesi.

Accanto al “Poeta” troviamo esposto Pipa, bicchiere, bottiglia di Vieux Marc - titolo originale Pipe, verre, bouteille de Vieux Marc -, datato primavera 1914. Si tratta di un collage di carta, carboncino, inchiostro di china, inchiostro da stampa, grafite e guazzo su tela. Appartiene a una fase successiva, denominata Cubismo Sintetico, caratterizzata dall’uso del papier collè.

Nella sala d’ingresso del Palazzo si incontrano altri due capolavori del Maestro spagnolo : Lo Studio – titolo originale L’Atelier (1928) -, olio e matita nera su tela, messo in dialogo con Sulla spiaggia – titolo originale La Baignade (12 febbraio 1937) – olio conté e gesso su tela.

Nel primo, una veduta dello studio dell’artista, Picasso confonde l’identità delle figure raffigurate, creando una visione che sfida il nostro bisogno di trovare nelle immagini dei riferimenti in natura, senza abbandonarsi alla libertà dell’artista di dipingere cià che desidera.

La grande tela Sulla spiaggia ricorda invece le figure antropomorfe dai volumi esageratamente accentuati, dalla consistenza quasi scultorea e inserite in paesaggi marini, tipiche di alcune sue opere eseguite tra la fine degli anni ‘20 e gli inizi degli anni ‘30. Le due bagnanti sono figure aggraziate e allo stesso tempo mostruose. La composizione si offre da un lato calma e rilassata, sospesa in un sottile lirismo. Dall’altro trasmette un velato senso di minaccia per la sinistra presenza della figura che si staglia all’orizzonte.

Il richiamo del tema della tragedia della guerra civile spagnola, che tanto turbò l’artista, emerge nell’opera Il sogno e la menzogna di Franco – titolo originale Sueno y mentira de Franco - , 1937, incisione ad acquatinta.

Qui Picasso raffigura il generale Francisco Franco, futuro dittatore di Spagna, con sembianze mostruose. Inizialmente pensate per essere stampate come cartoline e prodotte in serie, le immagini oggetto dell’opera furono invece pubblicate sulla rivista parigina Cahiers d’Art, accompagnate da una poesia scritta dallo stesso Picasso sulle sofferenze di Guernica, la città basca bombardata dai nazisti nell’aprile 1937.

La sesta e ultima opera, Busto di uomo in maglia a righe – titolo originale Buste d’homme en tricot rayé – 14 settembre 1939, guazzo su carta, è un chiaro esempio del continuo sviluppo dell’artista verso l’astrazione, nonché evidente e incessante espressione di libertà artistica, forse a sfidare il fascismo dilagante.

Realizzata a Royan, un piccolo porto fluviale alle foci della Gironda, in cui il pittore si era trasferito il 2 settembre 1939, poco prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale, l’opera su carta rappresenta l’immagine di un uomo, probabilmente un pescatore, intravisto nel porto, vestito con la classica maglietta del marinaio, dell’uomo di mare.

Nota finale importante : accanto alla esposizione permanente, la PGC ha da poco inaugurato la mostra Edmondo Bacci. L’energia della luce, visitabile fino al 18 settembre.

Due buone ragioni, dunque per recarsi in un palazzo sul Canal Grande, per ammirare capolavori intramontabili dell’arte contemporanea e riscoprire un artista veneziano, meritevole di attenzione.

 




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