lunedì 18 luglio 2022 - Kosmopolis - Making of

LONG COVID, gli effetti a lungo termine di una sindrome multiorgano

A Napoli un convegno per divulgare le conoscenze acquisite finora sulle sequele dell’ infezione da Sars Cov 2. 

di Daniele Pallotta

Si è svolto a Napoli, nella sala del Lazzaretto del Museo delle Arti Sanitarie, il convegno dal titolo Long Covid – Lo stato dell’ Arte, in cui sono stati divulgati alcuni studi su quanto finora monitorato e compreso relativamente agli effetti a lungo termine causati dal virus della Sars Cov 2 sull’ organismo umano.

L’ evento è stato promosso dal Museo delle Arti Sanitarie e dall'Ispettorato Nazionale del Corpo Militare della Croce Rossa, rappresentati rispettivamente dal professor Gennaro Rispoli e dal generale Gabriele Lupini, che hanno introdotto e moderato l’ incontro.

Ad intervenire come relatori, tra i vari medici ed esperti che hanno preso parola, la dottoressa Maria Rosaria Valentino, pneumologa dell’ Ospdedale Monaldi di Napoli , il professor Aniello Iacomino, dell’ Università Marconi di Roma, il dottor Vincenzo Cuccurullo, professore all’Università degli Studi di Napoli Vanvitelli, il dottor Emilio Lupo, responsabile nazionale di Psichiatria Democratica.

Secondo la definizione dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità “La condizione detta post COVID -19 si verifica in individui con una storia di probabile o confermata infezione da SARS – CoV-2, di solito a tre mesi dall’ inizio del COVID- 19 I sintomi più comuni includono affaticamento, mancanza di respiro, disfunzioni cognitive e altre condizioni che generalmente hanno un impatto sulla quotidianità del soggetto. La sintomatologia può seguire un andamento ciclico o presentare ricadute. Una definizione separata potrebbe essere necessaria in ambito pediatrico.”

La dottoressa Maria Rosaria Valentino conferma che anche in Campania è stato rilevato che “I sintomi si possono manifestare a molti livelli. Il sintomo che viene riferito più frequentemente è quello dell’ affaticamento, dell’ astenia, della debolezza generale. In presenza di complicanze tromboemboliche e cardiologiche si rileva a distanza di tempo un numero significativo di persone che continuano a manifestare limitazioni da sforzo e dispnea.” La dottoressa rimarca il fatto che la persistenza dei sintomi non è necessariamente in relazione alla gravità con cui si manifesta l’ infezione: “Anche molti pazienti che hanno contratto il covid senza un impegno polmonare in fase acuta, hanno poi manifestato effetti a lungo termine.”

I tempi del long covid sono variabili, vanno dai tre mesi a salire, i sintomi possono durare sei mesi, un anno, due anni e anche oltre. Per alcuni casi non è possibile prevedere quando si arriverà ad una piena guarigione. “Abbiamo osservato pazienti che da marzo 2020 hanno ancora degli esiti a livello polmonare, cicatrici che permangono, e talvolta hanno ancora necessità di ossigeno terapia.”

Per i pazienti non ricoverati, ma che soffrono di long covid, è più difficile reperire i dati: fare una stima precisa di quante persone soffrano di long covid ad oggi è ancora difficile. A gennaio 2022 l’ Office for National Statistics britannico aveva pubblicato una rilevazione sui sintomi post covid che vedeva circa 1,3 milioni di persone soffrirne nel Regno Unito e di queste il 60 per cento con impedimenti per le attività quotidiane ed il 20 per cento con una seria limitazione dell’ autonomia.

La dottoressa Valentino avverte: “Nei pazienti fragili stiamo di nuovo osservando delle gravi polmoniti. Penso sia importante indossare le mascherine ffp2 nei luoghi chiusi.” Sulle possibilità di riabilitazione la dottoressa spiega che “Noi abbiamo un ottimo centro di riabilitazione respiratoria all’ Ospedale Monaldi. Talvolta si rende necessario il prosieguo del trattamento in strutture di lungo degenza. Centri quali il Maugeri rappresentano una valida alternativa.”

Presenza e persistenza di sintomi, nonostante la negativizzazione al tampone molecolare, possono riguardare diversi organi ed apparati, non solo quello cardiocircolatorio. Effetti e disturbi a lungo termine sono stati rilevati ad esempio nell’ apparato gastrointestinale e nel sistema nervoso. Sono numerose le persone che soffrono della cosiddetta brain fog, nebbia mentale, che porta ad una difficoltà a concentrarsi, una memoria non sempre ottimale, un recupero assente o incompleto delle facoltà olfattive e gustative.

“Abbiamo compreso che si tratta di una sindrome multi organo e che rischia di permanere a lungo nell’ organismo - spiega il professor Aniello Iacomino - In particolare da poco è stato coniato il termine neurocovid. Il virus può superare la barriera ematoencefalica e colpire anche il cervello. Uno dei sintomi più diffusi che in questo caso può determinare è l’ anosmia, l’ impossibilità a riconoscere gli odori.“ Sui trattamenti e le cure la ricerca è in pieno svolgimento: “Siamo ancora nella fase di conoscenza dei danni portati dal virus ma possiamo dire che è già iniziata anche la fase dei possibili percorsi di riabilitazione.”

 

Il video del convegno tenutosi a Napoli:

Riferimenti

Guariti dall’ infezione ma non dai suoi sintomi – articolo di Cristina Da Rold Pubblicato sulla rivista Le Scienze

COVID and smell loss: answers begin to emerge

Two million people in UK living with long Covid, find studies

 




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