giovedì 4 febbraio 2021 - Pietro

L’odio che genera odio

Alcuni giorni fa un noto magistrato, procuratore, dottore ecc.ecc. ha scritto al riguardo la situazione che da tantissimi anni porta la punta del meridione d'Italia a notizie di cronaca senz'altro raccappriccianti. Ha detto: "C'è un ceto sociale medio che dovrebbe sulla carta capire quello che stiamo facendo e che invece esprime la solidarietà a persone che per noi hanno commesso reati anche gravi. Questo mi preoccupa e mi rattrista". 

Cosa allora stanno facendo giù, e parliamo sia di recente che del passato. E perché quel ceto medio, a cui fa riferimento, non capisce? Forse perché il ceto medio è ignorante? Chi ha vissuto determinate esperienza lo sa il perché.

A 19 anni appena compiuti mi sbatterono dentro per un reato che non ho commesso. Per un giorno intero in mano alla polizia che con prove fabbricate e senza un avvocato. Il giorno dopo ero in prima pagina già messo come un delinquente tipico Calabrese. Ero incensurato e già emigrato perché giù per il "ceto medio" non ci sono speranze. I miei anziani e poveri genitori del ceto medio dovettero pagare avvocati e fare avanti indietro dal carcere. In carcere cose vedo? In una cella due fratelli e un cugino, indiziati e assolti dopo due anni di prigione. In un'altra cella tre fratelli indiziati anche loro e poi assolti. Ancora due fratelli indiziati; uno solo era colpevole e solo dopo due anni quello innocente viene rimesso in libertà. Cosa deve capire il ceto medi ? Le vostre ingiustizie? Il vostro vivere da privilegiati, perché tutti sappiamo che siete una classe di privilegiati, tutti sappiamo che giù se la passa bene solo una parte delle persone e sono i servitori dello Stato, lavoro sicuro, casa sussidiata dello Stato e pensione super. E gli altri il ceto medio che non è solidale? Voi servitori dello Stato avete seminato odio e ingiustizia. L'odio genera odio, l'ingiustizia toglie speranza genera paura. In Calabria c è un esercito che lotta contro la criminalità. Ma non c'è una piccola parte che aiuta le persone, i giovani ad avere opportunità e dignità. Voi trattate le persone con odio e in fin dei conti non volete che le cose cambiano perché per voi è il pane. Queste persone messe dentro e poi fuori e poi dentro e fuori sono i figli, i nipoti delle persone che io ho conosciuto mentre ero dentro a scontare l'ingiusta condanna al posto di un altro. Oggi sono loro, stessi cognomi ,stesse famiglie. Ma chi ha dato qualche opportunità a queste persone, a questi figli, che nella loro vita e sin da piccoli hanno visto nelle loro case solo divise da militari e avvocati? Voi potete raccontarla a chi non ha vissuto queste cose ma non a chi ci è passato e sa bene perché questo si ripete. Avete portato le persone ad odiare perché li avete trattati con odio e senza giustizia. Continuate pure con i super processi nelle nuove aule Bunker da milioni di Euro. E andate avanti cosi e tra trenta anni sui banchi degli imputati ci saranno ancora i discendenti di quelle persone che ora sono alla sbarra. Io non giustifico nessuno che ha commesso un reato dico solo che non c'è giustizia. Avete comminato anni di carcere a molti innocenti, avete trasformato persone buone in mostri, vi siete assicurati con 60.000 carcerati una industria da miliardi che poteva essere molto ridimensionata solo se ci fosse giustizia e opportunità. Nel Libro "Carcere e comunità" di Germano Greganti a pagina 105 un ex detenuto racconta. " No io con la malavita non ci vado. Ho paura di tornare in carcere, perché devo commettere un reato? Non voglio andare a rubare, io voglio andare a lavorare". Ancora a pagina 107 " Non si nasce delinquenti ma lo si diventa. Non nascono i clan mondiali della delinguenza, ma si producono: sono i tumori di una società malata". 

Foto di Peter H da Pixabay 

 

 




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