sabato 7 novembre 2015 - Andrea Campiotti

L’eredità di Expo Milano 2015 - La Carta di Milano

L’Esposizione Universale di Milano, Expo Milano 2015 – “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” si è conclusa ufficialmente il 31 ottobre. “Dichiaro ufficialmente chiusa l’Esposizione Universale Expo Milano 2015”; con queste parole il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concluso il suo intervento alla cerimonia di chiusura di Expo Milano 2015 alla quale è seguito un imponente spettacolo pirotecnico accompagnato dalla celebre canzone “Volare” di Domenico Modugno. Durante i sei mesi di apertura Expo Milano 2015 è stato visitato complessivamente da ventuno milioni di visitatori, di cui circa cinque nel mese di ottobre.

In molti però già pensano ad un dopo-Expo e soprattutto alla sua eredità culturale in termini di impegni concreti per il diritto al cibo ed iniziative per sostenere un più equo utilizzo delle risorse naturali. Di fatto oggi più di due miliardi di persone vivono in condizioni di denutrizione o malnutrizione e altri due miliardi, invece, soffrono di obesità. Ogni anno 1,3 miliardi di tonnellate di cibo prodotto vengono sprecate o perdute nella filiera agroalimentare (prodotti non raccolti o andati a male durante il trasporto), almeno il 30% del pescato è sfruttato oltre la sua capacità di rigenerazione e più di 5 milioni di ettari di foresta scompaiono annualmente con enormi danni per la biodiversità e per il clima mondiale, con una consequenziale perdita di ingenti quantità di ossigeno (O2) a favore dell’aumento di anidride carbonica (CO2) se consideriamo che i vegetali con la fotosintesi consumano CO2 ed emettono O2.

Il 28 ottobre 2015 il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, insieme agli omologhi ministri di altri venti paesi e 40 delegati internazionali, ha firmato la Carta di Milano, documento che sancisce l’impegno ufficiale dei paesi firmatari alla lotta alle disuguaglianze di natura alimentare, agli sprechi e ad un uso più consapevole delle risorse naturali. La Carta di Milano è una delle principali se non la più importante eredità dell’Expo ma di essa e dei suoi contenuti si sa ancora poco.

La composizione della Carta di Milano comincia all’Expo delle idee il 28 marzo 2015 a Palazzo Vecchio a Firenze, con 40 tavoli di lavoro sui temi dell’Expo ed è proseguito il 28 aprile presso l’Università degli Studi di Milano con la presentazione del documento ufficiale denominato “Carta di Milano ”. Il 29 giugno presso l’Expo è stata poi presentata la “Carta di Milano dei bambini”, ovvero un documento semplificato e arricchito con percorsi formativi e immagini per coinvolgere anche i più piccoli a temi dell’Expo.

La Carta di Milano è un documento che elenca i diritti e gli impegni a carico dei cittadini e delle imprese in materia di cibo. Funge dunque da “manifesto” per sensibilizzare i cittadini sui temi affrontati da Expo quali il diritto al cibo, la lotta alla fame nel mondo, l’educazione alimentare, il sostegno per una agricoltura più sostenibile, l’accesso per tutti alle risorse naturali come cibo e acqua – ancora oggi l’11% della popolazione consuma l’88% dell’acqua potabile nel mondo.

La Carta di Milano richiama i cittadini a stili di vita e azioni quotidiane più sostenibili e contemporaneamente si rivolge alle imprese e alle associazioni che operano nelle filiere agroalimentari ai fini di migliorare i comportamenti dell’industria del cibo in termini di maggiore attenzione per il valore sociale e non soltanto economico che i beni alimentari rappresentano per l’umanità e per il progresso dei Paesi sviluppati e per quelli in via di sviluppo.

Secondo i dati del MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), annunciati all’indomani della chiusura dell’Expo, la Carta di Milano ha raggiunto 1,5 milioni di firme da parte di cittadini, associazioni ed imprese e quindi può certamente essere considerato un successo.

Secondo l’associazione Slow Food, che ha contribuito alla stesura della Carta, essa, sebbene generica e lacunosa in alcune parti, rappresenta comunque un buon punto di partenza, come concordano anche Caritas e Oxfam Italia, ai fini di una più alta considerazione del cibo nei confronti delle risorse alimentari locali e della loro produzione con tecniche sostenibili dal punto di vista dei consumi di acqua, suolo ed energia e, soprattutto, per una distribuzione equa dei beni alimentari tra tutti i Paesi del mondo.

Senza dubbio la Carta di Milano rappresenta un primo passo verso la lotta contro la fame nel mondo e, innegabilmente, ha il merito di richiamare l’attenzione sui problemi sociali ed ambientali legati al cibo. Tuttavia è opportuno sottolineare che il vero cambiamento nei confronti della produzione e del consumo del cibo, lo faranno gli investimenti futuri dei governi e l’impegno, da parte delle persone, di adottare modelli di vita energeticamente meno dispendiosi e più in armonia con l’ambiente, con un maggiore rispetto per il valore sociale che il cibo rappresenta per lo sviluppo e il progresso delle società e dei cittadini del terzo millennio .




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