sabato 16 marzo 2013 - Terenzio Davino

L’azienda vincente

"L'azienda vincente. Migliorare il presente, inventare il futuro: problem solving per le organizzazioni", autori: M. Cristina Nardone, Roberta Milanese, Roberta Prato, editore: Ponte alle Grazie (2012).

 

L’azienda funziona in armonia se dimostra di operare con efficacia di azione, rispettando tempo e scadenze degli obiettivi perseguiti, cercando un sistema informativo agile e perfettamente funzionale alle decisioni da prendere, creando un organismo vivente di relazioni umane fluide, creative e soddisfacenti.

È utile a ciò perseguire semplicità e snellezza tra le strutture, gerarchie, ideare e applicare soluzioni durature, immaginare il successo in ottica continua di apprendimento e miglioramento. Tutto ciò è scritto per risvegliare l’attenzione dell’impresa sull’importanza strategica del capitale umano, l’unico in grado di restituire alle iniziative intraprese il respiro vitale del successo duraturo nel tempo. L’azienda vincente gonfia le sue vele coordinando e valorizzando le singole capacità dell’equipaggio motivate da una visione convincente del futuro, alimentate da una perfetta comunicazione condivisa, sospinta da obiettivi sfidanti e di valore, portate al massimo da una politica di leadership autorevole e di coaching, rilanciate sfruttando le crisi e i fallimenti, trasformandoli in opportunità da perseguire.

Nel libro, secondo gli autori, esperti in consulenza, formazione manageriale e coaching, l’azienda che vince è quella capace di evolversi, re-inventando il futuro, cavalcando i mutamenti del mercato, differenziandosi dalla massa dei concorrenti e mostrandosi in grado di persuadere il cambiamento necessario. L’azienda di successo sa riorganizzare struttura, processi, prodotti, costi, servizi, cultura interna, comunicazione a 360°, obiettivi in linea con le nuove richieste del mercato, adottando un modello di problem solving strategico applicato alle aziende. Giorgio Nardone e il suo staff da molti anni affiancano l’attività clinica al lavoro di manager e dirigenti di azienda per implementare efficaci cambi operativi.

Migliorare il presente ripensando il futuro può essere, in sintesi, l’idea di ogni visione aziendale che voglia a lungo affermarsi tenendo conto dei fattori umani, sociali, psicologici che influiscono sulle decisioni critiche e su azioni dal forte impatto ambientale e finanziario. Ogni “disciplina” deve dialogare con l’uomo creativo, flessibile, “diverso”, adattabile, che mostri valore in prospettiva strategica. Nel libro si propone l’idea che le strategie aziendali per quanto ottime e di successo vanno legate e modellate sull’uomo che lavora e produce e che rende l’intero organismo d’azienda una “qualità emergente”.

Nel libro si legge con interesse l’esposizione fluida dei casi aziendali trattati e le pratiche evidenziate per la “soluzione dei problemi umani personali, relazionali e sistemici” racchiusi in protocolli d‘intervento trasmissibili e replicabili in ogni struttura d’impresa, capaci di guidare la direzione nella ricerca e applicazione di soluzioni originali. L’obiettivo dichiarato del libro è di offrire al lettore, attraverso casi pratici e varie tecniche spiegate, uno sguardo molto interessante su formazione estesa e appassionante, comunicazione strategica, “cambiamento diretto e consulenza mascherata”, il tutto organizzato in modo che “sono le soluzioni efficaci a spiegare il funzionamento dei problemi risolti”.

Definire il problema, eliminare le soluzioni poco funzionali, introdurre la formazione efficace al cambiamento in ottica strategica, per cui “si cambia per conoscere”, sono i punti chiave da sviluppare per “mettere in tasca” il proprio destino. Il problem solving strategico in pratica si realizza tagliando le ipotesi più complicate per ottenere soluzioni efficaci a problemi complessi tramite procedure semplici ed economiche, tenendo conto del prezzo (fisico ed esistenziale) da pagare. Con la comunicazione strategica si applica il problem solving strategico e con il dialogo strategico si ordina il colloquio in direzione del cambiamento della visuale dell’interlocutore, senza opporsi alla sua proiezione visiva mentale.




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