sabato 2 marzo 2013 - Giampiero Cirnigliaro

L’Italia è in stallo

Lo stallo. La situazione di stallo si ha quando, per la posizione acquisita da un aereo, l'aria che scorre sulle ali, si "stacca" da queste, non sostenendo più il velivolo, causandone la caduta. L'Italia è in stallo.

 

La situazione, al momento, è quella classica di un aereo in caduta libera. Da un lato ci sarebbe "l'aria" che vorrebbe sostenere la Nazione: il PD. Dall'altro c'è la "resistenza aerodinamica" che vorrebbe farlo cadere: il M5S. A questi si aggiunge quella che vorrebbe, forse, fare da forza motrice, da elica: il PDL.

Però alcune "molecole d'aria" non accettano la "forza motrice". Quindi l'aereo-nazione perde velocità e stabilità. La "resistenza" fa il suo lavoro, frenando ulteriormente la marcia del velivolo-stato. L'Italia precipita.
 
Il Sinistro Segretario sfida il Capocomico a prendersi le sue responsabilità (oltre a smacchiare i leopardi, pare che il sinistro abbia il vizio di dare ad altri responsabilità spesso sue); il Cavaliere vorrebbe, a suo dire, aiutare la nazione scendendo a compromessi con i tanto odiati comunisti (forse ha capito che il PD è tutto tranne che comunista; sono più comunisti-fascisti-nazisti-bolscevichi quelli del M5S).

Il Capocomico vuole sfasciare tutto. Però, se da un lato dice che non darà la fiducia a nessuno, dall'altro parla di proposte del governo che potrebbe anche firmare: caro comico, delle due l'una. O non dai la fiducia oppure la dai ed aspetti le proposte del governo. Chiarificati con te stesso. In una situazione come questa, ovviamente, paghiamo noi Popolo Sovrano, i danni di cotante scellerate scelte. L'Italia precipita sempre più. Il disegno, a tratti, appare molto chiaro.
 
Il capocomico auspica che i due ex nemici si alleino, così da poter sputtanare ulteriormente i partiti storici e sperare in un 80% di preferenze alle prossime inevitabili elezioni. Dall'altro, i due politicanti Ber-Ber, vorrebbero liberarsi del terzo incomodo. Ma sposare le due identità politiche non è facile. Ed allora proveranno a giocare la carta della stabilità politica per le riforme, facendo fuori il Capocomico ed i suoi adepti. Ma anche questa soluzione porterà poco lontano: alla prima richiesta di fiducia su una legge non condivisa, il governo andrà a casa, per somma felicità del brizzolato genovese. Quindi, in qualunque caso, l'Italia è in picchiata.
 
A questo si aggiunge il gioco di fina diplomazia dell'imperatore. Lui, il Sommo Capo, ha tirato le orecchie ad un germanico politico in quanto ha chiamato "clown" il Cavaliere ed il Capocomico. Ma perché questa tirata d'orecchie non la fece in passato, quando dalla teutonica terra, giungevano in Italia strali e battutine? Semplice: all'epoca il bersaglio era l'odiato Imprenditore-Cavaliere-Premier. Oggi i bersagli son due. Ed uno di questi, giocoforza, è un potenziale alleato del suo pargolo segretario sinistro.

Quindi ecco che, come svegliandosi dal coma profondo, oggi l'imperatore pretende rispetto. Ovviamente questo rispetto è solo per loro. Per noi, pecore al pascolo, basta un po' d'erba verde. Il rispetto non serve a chi dev'essere tosato. Complimenti vivissimi.
Scusate il disturbo.



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