venerdì 8 novembre 2013 - UAAR - A ragion veduta

L’Europa chiede alla Grecia di tagliare i costi della Chiesa. E in Italia?

In Gre­cia la re­li­gio­ne cri­stia­na or­to­dos­sa è tra­di­zio­nal­men­te mag­gio­ri­ta­ria e ciò è san­ci­to per­si­no nel­la Co­sti­tu­zio­ne, che cita an­che la San­tis­si­ma Tri­ni­tà. La Chie­sa or­to­dos­sa ha una una for­te in­fluen­za e vie­ne so­ste­nu­ta dal­lo Sta­to, tan­to che gli sti­pen­di del cle­ro sono pa­ga­ti con sol­di pub­bli­ci. An­che ora che una pe­san­te cri­si che col­pi­sce il pae­se. Fino a quan­do? For­se an­co­ra per poco.

Un in­ter­ven­to del­le isti­tu­zio­ni in­ter­na­zio­na­li po­treb­be in­fat­ti por­ta­re a un dra­co­nia­no in­ter­ven­to sui pri­vi­le­gi ga­ran­titi alla con­fes­sio­ne or­to­dos­sa. La Ban­ca cen­tra­le eu­ro­pea, la Com­mis­sio­ne Ue e il Fon­do mo­ne­ta­rio in­ter­na­zio­na­le, gli stes­si or­ga­ni­smi che già han­no im­po­sto alla Gre­cia so­stan­zio­si ta­gli alla spe­sa pub­bli­ca, han­no chie­sto che an­che il con­tri­bu­to an­nuo alla Chie­sa or­to­dos­sa sia ri­dot­to, per l’im­por­to di 200 mi­lio­ni di euro. L’ar­ci­ve­sco­vo di Ate­ne, Ie­ro­ni­mos, ha di­pin­to la si­tua­zio­ne del­la Chie­sa or­to­dos­sa come “tra­gi­ca” dal pun­to di vi­sta fi­nan­zia­rio. Du­ran­te il si­no­do ha fat­to sa­pe­re che sarà av­via­to un pro­gram­ma di tre anni per ri­dur­re il suo de­fi­cit e po­ter­si dun­que ren­de­re au­to­no­ma dal fi­nan­zia­men­to sta­ta­le, nel caso ve­nis­se abo­li­to a se­gui­to di ri­for­me co­sti­tu­zio­na­li. Che i più, stan­te lo sta­to del­le cas­se pub­bli­che, ri­ten­go­no pro­ba­bi­li.

Spe­ria­mo che an­che per l’I­ta­lia ar­ri­vi l’in­vi­to a ta­glia­re i co­sti del­la Chie­sa, che am­mon­ta­no ad al­me­no sei mi­liar­di di euro l’an­no. E spe­ria­mo che ciò ac­ca­da pri­ma di ar­ri­va­re al pun­to in cui è ar­ri­va­ta alla Gre­cia, or­mai in cri­si pro­fon­dis­si­ma e co­stret­ta a ri­nun­cia­re an­che a ser­vi­zi es­sen­zia­li. In­vi­tia­mo soci e sim­pa­tiz­zan­ti a scri­ve­re ai gior­na­li e alle isti­tu­zio­ni per por­re l’at­ten­zio­ne sul­la ne­ces­si­tà di ri­dur­re la spe­sa pub­bli­ca a fa­vo­re del­la Chie­sa, che gra­va sul­le ta­sche di tut­ti i cit­ta­di­ni. E per sen­si­bi­liz­za­re l’o­pi­nio­ne pub­bli­ca in­vi­tia­mo an­che a fir­ma­re e dif­fon­de­re la pe­ti­zio­ne per chie­de­re al Par­la­men­to l’a­bo­li­zio­ne del Con­cor­da­to, che ga­ran­ti­sce alla Chie­sa cat­to­li­ca in Ita­lia una po­si­zio­ne di as­so­lu­to pri­vi­le­gio e lau­ti fi­nan­zia­men­ti.

So­prat­tut­to, non di­men­ti­ca­te la Ban­ca Cen­tra­le Eu­ro­pea, la Com­mis­sio­ne Ue e il Fon­do Mo­ne­ta­rio In­ter­na­zio­na­le: sono in­ter­ve­nu­ti in Gre­cia, per­ché non do­vreb­be­ro far­lo in Ita­lia?

 




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