venerdì 15 dicembre 2023 - Attilio Runello

L’Eni estrarrà petrolio in Venezuela

Dopo anni di isolamento il Venezuela potrà ritornare a produrre ed esportare petrolio. Il paese possiede le più grandi riserve al mondo di petrolio ma non ha la tecnologia per estrarlo. Prima delle dittature antiamericane di Chavez prima e Maduro adesso erano le compagnie occidentali a farlo. Andate via queste il Venezuela ha fatto ricorso a tecnici cubani con scarso risultato.

L'amministrazione americana a fronte della promessa di elezioni regolari nel prossimo anno allenterà il regime sanzionatorio. Eni dunque sta preparando un accordo in Venezuela Per il prossimo decennio, se gli accordi verranno firmati, l'America Latina potrebbe riconquistare il suo ruolo nel settore petrolifero. L'amministrazione Biden infatti ha deciso di revocare le sanzioni in vigore dal 2019. Questa decisione è condizionata principalmente alla realizzazione di elezioni trasparenti e democratiche entro il 2024. E forse il recente referendum voleva essere una verifica del consenso di cui gode Maduro nel paese. Tale accordo consentirà al Venezuela di sfruttare le sue immense risorse: 303 miliardi di barili e oltre 5 miliardi di piedi cubi di gas naturale. Le principali compagnie internazionali tra cui Eni, sono impegnate a cogliere questa opportunità.. Eni gestisce cinque compagnie petrolifere nel paese.. Nel mese di agosto, si era discusso dell'estensione dell'accordo "petrolio-per-debito" con il Venezuela, con l'approvazione degli Stati Uniti, per fornire prodotti raffinati a Pdvsa e aumentare le forniture di petrolio all'Europa. Dopo l'imposizione delle sanzioni degli Stati Uniti, Eni e Repsol - compagnia spagnola - avevano ottenuto l'autorizzazione a prelevare il petrolio venezuelano per elaborarlo nelle loro raffinerie europee, al fine di recuperare il debito e i dividendi delle loro joint venture nel Paese sudamericano.




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