"Italiani si nasce e noi lo nacquimo" al Teatro Toniolo di Mestre
L’Italia sta per festeggiare i 150 anni della sua Unità, quale migliore occasione per riflettere sugli aspetti del nostro costume e del carattere nazionale che, malgrado il passare del tempo, non sembrano cambiati.
E così tutto ha inizio in una piazza italiana ai piedi di due monumenti dedicati a Garibaldi e Vittorio Emanuele II dove una compagnia teatrale racconta la storia d’Italia a partire dai tempi biblici con Adamo ed Eva che assurgono ad essere i primi italiani in competizione con gli invadenti uomini preistorici. Si passa al martirio dei cristiani nel Colosseo dove i due comici rimediano diversi espedienti per rimandare la loro esecuzione fino all’arrivo di un decaduto senatore salvato in extremis dal primo indulto della storia.
I toni salgono quando la macchina satirica coinvolge protagonisti famosi della storia italiana tra i quali Leonardo da Vinci che sfida Renato Zero in una débacle canora e défilé d’alta moda, Cristoforo Colombo che affronta gli speculatori del real estate e le escort del nuovo mondo, Casanova con l’ansia della prestazione per il “test del lupo”, Cavour alle prese con le barzellette su Mazzini, Giacomo Leopardi nella selezione “Saranno Famosi”, ecc. Tutti a divertire il pubblico di sala in un turbinio di irresistibili battute su come l’italiano riesce sempre ad arrangiarsi e districarsi ad arte negli ostacoli della vita.
La disaffezione degli italiani verso il proprio Paese riesce a far infuriare i principali personaggi dell’Unità d’Italia, Garibaldi e Vittorio Emanuele II che rianimandosi dai loro piedistalli vedono traditi gli alti valori “Dio, patria, famiglia” oramai dimenticati dall’italiano medio capace di abituarsi a tutto. In un Paese in cui nessuno è preso sul serio, Garibaldi e Vittorio Emanuele II si ritrovano alle prese con quiz televisivi demenziali e testimonial di insulsi spot pubblicitari. Le sane risate sono assicurate dal duo Micheli-Solenghi che ripropone l’intramontabile teatro comico italiano. Il finale dopo lazzi e battute è a sorpresa, con l’Unità d’Italia ritrovata nella passione per il calcio con l’intramontabile inno nazionale di Goffredo Mameli suonato in chiave rap.
Maurizio Micheli e Tullio Solenghi in un breve spot di presentazione dello spettacolo.
(fonte youtube: teatronuovomilano)
Teatro Toniolo di Mestre
Stagione di Prosa 2009.2010