mercoledì 27 luglio 2011 - Professional Consumer

Io sto con i Democratici Usa

Come fare per evitare il default ed il collasso finanziario di lunedì prossimo? Facile: alzare il tetto al debito!

Questa la formula: far sì che si possano indebitare oltre i 14.300 mld di $.

Quisquilie dicono i più: ce la faranno!

C’è un’altra quisquilia che incombe: come riportare il debito sotto controllo riducendo il deficit?

Nella politica Usa due posizioni antinomiche si scontrano: aumentare le tasse/diminuire le spese.

I Democratici vanno a braccetto con la prima, i Repubblicani con la seconda.

Quei braccetti si incrociano, ne esce un braccio di ferro che tiene sospeso il mondo.

Oltre la questione ideologica che sembra sostenere le posizioni, c’è dell’altro, diamo un’occhiata: diminuire la spesa pubblica per tagliare le tasse, dicono i Rep, aumenta la disponibilità di liquido monetario per gli investimenti produttivi; aumentare le tasse, ribattono i Dem, per tenere la spesa pubblica non aumenta il carico per la spesa privata già oggi in sofferenza.

Chi ha ragione?

Io, Professional Consumer, sto con i Democratici.

E sì, perché nell’Economia dei Consumi, dentro il sistema circolare della produzione, se riduco la spesa pubblica riduco parte del Pil. Pil già ampiamente ridotto dal diminuito potere d’acquisto degli spenditori privati.

Con tali condizioni, seppur gonfi di liquidità, chi vorrà investire per produrre?

I sottoscritti non sembrano intenzionati a farlo: “la Apple ha in cassa nientemeno che 76,2 miliardi di dollari". Liquidità parcheggiata, che nell'ultimo trimestre è aumentata del 16% rispetto a fine marzo. Una cifra colossale, che corrisponde a più del prodotto interno lordo di 126 nazioni tra cui Ecuador, Bulgaria, Sri Lanka e Costa Rica.

Microsoft ha portato la sua liquidità a 60,9 miliardi di dollari, che comprendono quote azionarie. Google dispone di 39,1 mld di dollari e Cisco Systems di 43,4 miliardi. Molti gruppi hanno accumulato una fortuna a causa dell'incertezza economica degli ultimi anni. Secondo Standard & Poor's, le prime 500 aziende americane per capitalizzazione avevano liquidità per 963 miliardi di dollari alla fine del primo trimestre, in progresso rispetto agli 837 mld di un anno fa”.

Et voilà questi i denari di quei renitenti ad investire, denari sottratti alla crescita, denari buoni invece per far acquistare chi non può e far crescere il Pil.




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