martedì 1 ottobre 2013 - Professional Consumer

Intorno all’Iva e altri aumenti

Un dato preso a caso tra i tanti che il mercato offre ogni giorno: Europa, in otto mesi la domanda di auto nuove è stata pari a 7.841.596 unità, ovvero il 5,2% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il livello più basso del periodo gennaio-agosto registrato dal 1990. Dal 1990? Gulp!

Altri dati, altro giro:

Negli Usa, al netto del tasso di inflazione, il 40% di chi lavora guadagna meno di quello che era il salario minimo nel '68. Non va meglio nel resto del mondo: quelli dell'Ilo scrivono che il tasso degli inoccupati sta attorno al 65%. Beh, vuol dire che il 35% degli attivi mangia la polvere.

In Gran Bretagna il 20% di salari e stipendi sta sotto il reddito minimo garantito: 15% degli uomini, il 25% delle donne. E i 7 milioni di mini job erogati in Germania da 450 euro/mese?

Noi in Italia non stiamo a guardare: il reddito disponibile delle famiglie nel 2013 torna ai livelli di 25 anni fa. L'Ufficio Studi di Confcommercio evidenzia che nel 2013 il reddito disponibile è pari a 1.032 miliardi di euro, rispetto ai 1.033 del 1988.

Gulp, gulp ed ancora gulp.

Se tento mi da tanto, non si acquista perchè mancano i redditi sufficienti a fare la spesa.

Per tutta risposta ed uscire dall'impasse si mette in campo una ipotesi stupefacente: l'Ue raccomanda di spostare il prelievo fiscale dalle persone alle cose, tra queste l'Iva. Gulp!

Ennò signori: già, dato!

Essipperchè tra i poco invidiabili primati fiscali l'Italia, tra i principali Paesi della zona euro, ha anche quello del record dell'aumento dell'aliquota ordinaria dell'Iva, cresciuta in 40 anni di 8 volte. Lo afferma l'ufficio studi della Cgia di Mestre. Dall'anno della sua apparizione, il 1973 al 2013 l'Iva è aumenta di ben 9 punti, portandosi dal 12% all'attuale 21% - dall'11 al 19% invece in Germania, dal 16 al 21% in Olanda, addirittura diminuita, dal 20% al 19,6% in Francia.

Come se non bastasse c'è un'altra stangata in arrivo. Da oggi l’aliquota Iva del 21% salirà al 22%.

Per il 2013 il costo complessivo a carico dei consumatori sarà di circa 1 miliardo di euro, dal 2014 toccherà i 4,2 miliardi. Ipotizzando che i comportamenti di consumo delle famiglie italiane rimangano immutati, la CGIA di Mestre stima che per un nucleo costituito da 3 persone l’aggravio medio annuo sarà di 88 euro. Nel caso di una famiglia di 4 componenti, l’incremento medio annuo sarà invece di 103 euro.

E la tares, già tarsu, che sta arrivando?
Già, aumento dell'iva più la Tares, ovvero maggior prelievo fiscale sull'acquisto e lo smaltimento del consumato.

Toh, tassato proprio il lavoro svolto da chi sta sul mercato per consumare; che proprio con quegli esercizi fa crescere l'economia.

Gulp: tassato il lavoro, insomma, non il reddito da lavoro!

A conti fatti, per rimpinguare il portafoglio toccherà vendere la vecchia auto altro che acquistarne una nuova: alla faccia della crescita!

Foto: Alan Cleaver/Flickr




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