Informazione: libera, manipolata o … ferrarelle?
Il legame tra democrazia e stampa libera è indissolubile. Senza una stampa libera, la democrazia non può esistere, poiché serve a far conoscere le idee dei vari soggetti politici e a controllare l’operato di governi e amministrazioni, denunciando corruzioni e abusi. Così Natale Salvo, portavoce della Sinistra Libertaria, ha introdotto il terzo appuntamento del “Festival delle Libertà” a Trapani, presso l’Oratorio Salesiano.
Giacomo Di Girolamo, direttore del giornale online TP24, intervenendo sul tema “Informazione o manipolazione?”, ha dichiarato: «Non esiste un’informazione oggettiva. Ognuno di noi offre un’immagine di sé che è inevitabilmente parziale. Il giornalista deve cercare di dire la verità, pur con i suoi limiti e pregiudizi».
Giuliano Marrucci, fondatore del canale YouTube OttolinaTV, ha poi aggiunto: «Il quarto potere è parte dell’equilibrio del Sistema. Questo equilibrio esiste solo se c’è uno Stato che contrasti la logica del mercato. La natura del capitalismo è la “concentrazione” e il controllo dell’informazione ne è un esempio. La stampa internazionale dipende da tre agenzie principali: AP, Reuters e AFP. In Italia abbiamo pochi gruppi, come Mediaset, Caltagirone, Gedi e Angelucci, che controllano gran parte del panorama informativo».
Marrucci ha concluso affermando che, salvo eccezioni, l’informazione è in mano a gruppi economici e politici con interessi diversi dalla verità. Il dibattito si è poi spostato sulla necessità di finanziare la stampa indipendente tramite il sostegno dei lettori. «L’informazione online gratuita è una mera illusione», ha detto Natale Salvo. «Il prodotto, in questo caso, è il lettore stesso, che viene manipolato e venduto agli interessi dei grandi imprenditori».
Giacomo Di Girolamo ha riportato l’esito negativo di una sperimentazione con gli “abbonamenti” dei lettori di TP24, con scarse adesioni. Al contrario, Marrucci ha parlato delle donazioni ricevute da OttolinaTV, che rendono il progetto economicamente sostenibile, suggerendo che sono i contenuti a fare la differenza.
L’incontro si è concluso con una riflessione sul futuro dell’informazione. Di Girolamo ha osservato: «Non credo più neanche nel giornale digitale. Il concetto stesso di giornale, come selezione di notizie da parte di un giornalista, non esiste più. Oggi i giovani si informano tramite notifiche, su piattaforme come YouTube e TikTok, dove le notizie vengono ridotte a pochi secondi». In conclusione, ha proposto l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti: «Il mondo è cambiato. La legge sulla stampa è stata fatta in un’epoca che non poteva immaginare internet. Oggi chiunque può aprire un blog e avere più seguito di un giornale. È un giornalista o no?».