Indignati. Il risveglio di Milano

Il presidio spontaneo degli indignati iniziato ieri in piazza Duomo continua e chiama alla partecipazione.
Migliaia di persone hanno manifestato pacificamente, ma l'immagine simbolo della giornata dell'indignazione italiana è quella di un ragazzo a torso nudo con il volto coperto che lancia un estintore verso un'automobile in fiamme. Nessuno conosce l'identità politica dei violenti del corteo di Roma e, nonostante il web sia pieno dei loro primi piani, ci sono stati in tutto dodici arresti, un numero che non può non apparire sproporzionato rispetto alle immagini di guerriglia arrivate a noi.
A Milano, il piccolo nucleo di indignati che da ieri occupa piazza Duomo è impegnato a organizzare la giornata, per risolvere quei problemi essenziali che non possono essere lasciati all'improvvisazione. Mentre qualcuno raccoglie i sacchi a pelo e le coperte, c'è chi si occupa della spazzatura. Qualcuno acquista i giornali, e la domenica inizia con la discussione della rassegna stampa. Si leggono tutti i quotidiani in edicola, nessun escluso, perché è bene sapere.
Il gruppo è eterogeneo per estrazione sociale e per età. In realtà, quello che a un primo esame appare come un potenziale ostacolo al dialogo è forse la sua stessa forza, perché conferma che sensibilità civile e disagio sono diffusi.
Affascinante quanto il gruppo è la mobilitazione e la solidarietà della cittadinanza, che, a più riprese, ha spontaneamente interagito, anche per pochi istanti, portando in dono scacchi a pelo, coperte, thermos di tè e caffè, cibo. Ieri, poco prima di mezzanotte, orario del silenzio concordato con le forze dell'ordine, la NeMa pRobleMa OrKeStAr, di ritorno dalla serata a Santo Stefano con i senza dimora, ha regalato la propria musica. Questa mattina, un signore si è avvicinato solo per consegnare un sacchetto di cornetti e un vassoio di bevande calde. Questo tipo di generoso e creativo anonimato, parte integrante del fenomeno, è tanto importante quanto la presenza fisica dei presidianti.
In attesa dei milanesi di ritorno da Roma, il gruppo sta discutendo il calendario del presidio e alimentando il passaparola. Chiunque desideri il cambiamento è invitato ad alimentare l'onda.