lunedì 17 agosto 2015 - paolodegregorio

Inceneritori? NO grazie

Sono sempre più convinto che la politica, come si manifesta oggi nel nostro paese, non esprima più né ideologie né valori etici. I partiti storici si sono trasformati in comitati di affari, che sottobanco si mettono d’accordo con tutti, trattano con mafie, massonerie, poteri forti, tengono in Parlamento almeno 80 tra inquisiti e pregiudicati, e incredibilmente definiscono “antipolitica” chi critica questo modo aberrante di gestire la cosa pubblica.

La balla oscena (che molti cittadini italiani si bevono) è che per fare politica ci vuole esperienza e che bisogna conoscere i meccanismi del potere. Ma guarda caso noi che abbiamo avuto la classe dirigente più vecchia ed esperta al mondo, ci troviamo falliti con un debito pubblico di duemila e rotti miliardi di euro, la più alta disoccupazione giovanile d’Europa, un dissesto idrogeologico che basta qualche temporale e mezza Italia frana, e il 50% dei cittadini che non va più a votare per il disgusto che prova.

E’ di questi giorni la notizia che il governo ha deciso di far costruire 12 nuovi inceneritori, che di fatto cercano di far fallire i lodevoli tentativi di attuare la raccolta differenziata (con annessa struttura industriale di riciclo), in quanto la strategia degli inceneritori è quella sì di produrre energia ma con conseguenti emissioni di gas serra e una tendenza a monopolizzare tutti i rifiuti, compresi quelli riciclabili.

L’attuale casta politica, con tutta la sua cultura ed esperienza, ci impone decisioni che mettono in pericolo la nostra salute e quella globale dell’ambiente. Chiunque afferma che gli inceneritori non sono nocivi alla salute dice una menzogna basata sul nulla. Solo una indagine scientifica indipendente può accertare se in zona si è verificato un aumento o meno dei tumori (immaginate che a tutt’oggi non esiste l’obbligo di tenere un registro dei tumori presso ospedali, ASL, medici di famiglia).

Su un piatto della bilancia c’è la salute dei cittadini e dell’ambiente, sull’altro piatto ci sono interessi industriali e incentivi statali ai privati che gestiranno questi impianti. Qualunque casalinga con un po’ di buon senso sceglierebbe la strategia del riciclo, i nostri politicanti, furbi ed esperti, il contrario, senza tener conto che gli inceneritori producono un 20% di ceneri tossiche, che non si sa dove stoccare, e fumi che raggiungono con i venti e le piogge ogni parte del mondo, anche dove si vorrebbe coltivare con metodi biologici.

San Francisco, in California, entro il 2020 sarà a rifiuti zero, e la frazione dei rifiuti non riciclabile sarà compattata a freddo con presse di tipo industriale che la riducono ai minimi termini stoccabile senza problemi di tossicità.

Una buona politica, nuova, può nascere solo se questa non è considerata un mestiere da cui ottenere privilegi, vitalizi, stipendi d’oro, possibilità di rubare, ma è espressione del territorio, senza passare attraverso partiti, praticando l’autocandidatura come il Movimento 5Stelle, che con questo metodo ha trovato e portato in Parlamento elementi validissimi e, soprattutto, onesti che hanno dato parte del loro stipendio a iniziative sociali, rifiutato 42 milioni di euro del finanziamento pubblico ai partiti e si sono impegnati a non fare più di due legislature per lasciare posto a elementi freschi.

Tutti i cittadini che si sono rifugiati nell’astensione, nel disimpegno, nello scetticismo (tanto sono tutti uguali), devono cogliere la novità che c’è in campo, darle una possibilità con il proprio voto, cerchino di comprendere perché il Movimento ha tutti i partiti e i media contro e ha fatto bene finora a non accettare alleanze con nessun partito, questi sì tutti marci e in decomposizione.




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