mercoledì 22 maggio - Attilio Runello

In Islanda attivato impianto che cattura CO2

In Islanda è stato attivato “Mammoth”, l’impianto che cattura direttamente dell'aria più grande al mondo, È stato progettato per combattere l'inquinamento atmosferico. È stato costruito dalla Climeworks in soli 18 mesi, può "mangiare" fino a 36.000 tonnellate di CO2 all’anno; si aprono così nuove possibilità per la lotta al cambiamento climatico. 

La società Climeworks ha portato a termine un progetto ambizioso in tempi record. Questo impianto rappresenta un'evoluzione significativa rispetto al suo predecessore, Orca, che catturava solo 4.000 tonnellate di CO2 all'anno. Con una capacità dieci volte superiore, Mammoth punta a un impatto ambientale decisamente maggiore. L'azienda ha affermato che la rimozione di CO2 sarà di circa 36.000 tonnellate annue teoriche. Sino a quando non lo si fa funzionare per un anno non lo si può dire. Il cuore tecnologico di Mammoth è il Carbon Capture and Storage (CCS), una tecnica che "mangia" la CO2 dall'atmosfera utilizzando agenti chimici. Qualche preoccupazione la desta l'operazione di immagazzinaggio della Co2. Dovrebbe andare nel sottosuolo per trasformarsi in pietra. Gli scienziati sono divisi sull'efficacia a lungo termine della CCS. Alcuni studi confermano la sua capacità di mitigare le emissioni di carbonio, mentre altri suggeriscono che le attuali tecnologie potrebbero non avere un impatto sostanziale sul cambiamento climatico. Inoltre, ci sono preoccupazioni riguardo alla sicurezza dello stoccaggio della CO2 nel sottosuolo, con il rischio che eventuali fughe possano annullare i benefici ambientali ottenuti. Nonostante le incertezze, Mammoth rappresenta un passo importante nella direzione giusta. Climeworks mira a sviluppare impianti ancora più grandi, con l'obiettivo di raggiungere una capacità di cattura di 1 milione di tonnellate entro il 2030 e 1 miliardo entro il 2050. Se queste ambizioni saranno realizzate, la cattura diretta dell'aria potrebbe diventare una componente fondamentale delle strategie globali per contrastare il riscaldamento globale.




Lasciare un commento