lunedì 10 settembre 2018 - Yvan Rettore

Ilva, il profitto conta più della vita delle persone

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La gente di Taranto è incavolata col M5S perché avevano promesso una chiusura dello stabilimento e una sua riconversione produttiva in attività non dannose per l'ambiente. 
Invece si sono rimangiati tutto rintanandosi dietro la scusa del contratto sottoscritto dal governo precedente (quando si sa benissimo che qualsiasi contratto può essere disdetto o modificato ma forse Di Maio queste cose manco le sa) e continuando a fare la politica dello scaricabarile, prassi ormai cronica della nostra classe dirigente. 
Le bonifiche sono solo di facciata e per nulla risolutive della questione ambientale. 
I fumi continueranno ad uscire dalle ciminiere e la nappa freatica resterà così com'è, ovvero inquinata. 
Non si è manco tentato di imporre al nuovo acquirente di realizzare un'impiantistica simile a quella dell'acciaieria Voest di Linz (Austria) che avrebbe consentito di evitare la fuoriuscita dei fumi e la loro canalizzazione e alimentazione per un'energia chiusa utile al funzionamento del sito nel suo insieme. 
Quindi è perfettamente inutile che Di Maio vada in giro a gonfiare il petto dicendo che ha ottenuto un grande risultato, perché la realtà è ben altra e dimostra l'ennesima sconfitta dello Stato di fronte alle logiche del profitto che risultano più importanti della vita e della salute dei cittadini e dei lavoratori stessi.
 
Yvan Rettore



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