Il sacrosanto diritto di non esporre soltanto (alcuni) testi sacri
Un paio di storie, tra Canada e Stati Uniti, offrono spunti interessanti per riflettere sull’opportunità o meno di distribuire nelle scuole e in altri contesti libri di impostazione laica. Quantomeno per controbilanciare la solerzia con cui gruppi religiosi distribuiscono testi sacri e la tendenza delle istituzioni ad accettare senza battere ciglio questi “regali”.
Rene Chouinard, che si descrive come secular humanist e ha due figli, aveva contestato nel 2009 la politica dell’ufficio scolastico della regione del Niagara, che consente dal 1964 la distribuzione di Bibbie dei Gideons donate gratuitamente agli studenti col consenso dei genitori. Aveva proposto di distribuire un libro di impostazione laica, dal titolo Just Pretend: A Freethought Book for Children, ricevendo un diniego.
Si è rivolto al tribunale per discriminazione, mentre il distretto scolastico stava ampliando la lista dei testi religiosi da accettare senza ammettere quelli atei. Il tribunale ha sancito che il distretto ha attuato una policy discriminatoria, dando sei mesi di tempo per riequilibrare la situazione e consentire la distribuzione di pubblicazioni di ogni credo e non. Il genitore comunque ha chiarito che non voleva distribuire l’altro libro ateo, ma contestare l’invadenza religiosa e il vulnus alla laicità nella scuola.
Caso simile negli Usa, per la precisione in Georgia. Lo scorso maggio, come racconta Friendly Atheist, l’ex presidente di American Atheists, Ed Buckner, aveva trovato una Bibbia in una baita presa in affitto in un parco nazionale dove era andato in vacanza. Si era chiesto se non fosse un endorsement del governo a favore del cristianesimo e i gestori del parco avevano rimosso i testi. Era intervenuto il governatore Nathan Deal, che aveva fatto rimettere le Bibbie, perché donate da gruppi cristiani e non pagate dallo Stato. “Anzi, ogni gruppo è libero di donare testi”, si era azzardato a dire.
American Atheists ha quindi colto la palla al balzo, offrendo scritti atei da mettere a disposizione. Il presidente David Silverman ha precisato che l’associazione “non crede che lo Stato della Georgia debba piazzare Bibbie o libri atei nelle baite di un parco statale, ma se lo Stato consentirà questa distribuzione, saremmo felici di fornire nostro materiale”. Si è provveduto quindi a spedire diverse copie di Fear, Faith, Fact, Fantasy di John A. Henderson, Why I Am Not a Muslim di Ibn Warraq e The Skeptic’s Annotated Bible di Steve Wells.
Se proprio le biblioteche devono essere invase da testi sacri, è auspicabile che ci sia parità di trattamento e che sia consentito l’ingresso anche a quelli scettici e razionalisti. Nel suo piccolo, anche l’Uaar fornisce gratuitamente alle biblioteche o altri enti culturali che la desiderano la rivista L’Ateo.
Questo è un modo per ottenere una concreta parità a livello culturale, anche se si rischia la proliferazione e sarebbe forse meglio dire di no a tutti. In ogni caso l’incredulità è la seconda convinzione più diffusa nel mondo statunitense, specie fra i giovani, e dovrebbe avere diritto alla visibilità quanto la religione.