lunedì 18 aprile 2016 - Annalisa Martinelli

Il racconto-flamenco di Eva Yerbabuena

Silenzio. Squarci di luce nell’oscurità e gesti senza tempo. Nell’aria, le vibrazioni dell’animo.

Sul palcoscenico della vita, sotto una luce diretta e impietosa, si leva un grido che reclama dal profondo la propria solitudine, l’intimo rapporto con il “sé”. AY! È il grido universale, simbolo del flamenco, impregnato di dolore, rabbia ma anche di gioia, che irrompe dal di dentro, dal sordo abisso, verso l’esterno. Come un’onda, . travolge tutti in un vortice, si fa racconto, accorcia le distanze, unisce, accomuna, fino a sfociare in una corale, un’interazione costante di cante, chitarra e baile. E a questo punto, la luce si fa summa di vibrazioni. L’atmosfera, un’intreccio di voci, suoni e movimenti.

I ritmi travolgenti dell’attimo presente, scardinano la sequenza del tempo, rallentano il passo lasciando spazio al ricordo, allo scavo interiore, a quel lento e segreto legame con la memoria.

A concludere la stagione di danza 2015-16 del Teatro Comunale di Ferrara, lo scorso 14 aprile, un’ospite d’eccezione, una delle più grandi “bailaores” del flamenco internazionale: Eva Yerbabuena.

Lo spettacolo, AY!, che l’ha vista impegnata come coreografa e danzatrice, è andato a sostituire quello di Israel Galvan, costretto ad interrompere la tournée per motivi di salute. Ad accompagnare la Yerbabuena, un eccellente ensamble di 5 musicisti (Paco Jarana alla chitarra, oltre che alla direzione musicale; Vladimir Dimitrenco al violino, Antonio Coronel alle percussioni, al canto Enrique El Estremeño e José Valencia). Disegno luci, affidato a Fernando Martin e la creazione dei costumi a Lopez De Santos.

La ballerina, originaria di Granada, respira il flamenco fin da bambina e ne restituisce la tradizione assimilata attraverso un linguaggio personale ed incisivo. Nell’ottobre 1998, si esibisce a Wuppertal (Germania) come artista ospite per la coreografa Pina Bausch, in occasione del 25º anniversario della sua compagnia, ballando insieme a Marie-Claude Pietragalla e Ana Laguna.

Tra i vari premi ricevuti, vale la pena ricordare “Flamenco Hoy”, come Migliore Ballerina, conferitole per tre anni di seguito dal 1999 al 2001, ed il “Premio Nacional de Danza”concesso dallo Stato spagnolo nel 2001.

«Nella mia più intima verità – dice Eva Yerbabuena – sento i "palos" del flamenco, attraverso la danza riempio il mio corpo di libertà e ballo per l'essenza della purezza,... con la certezza dell'atemporalità di questa che è una delle quattro danze madri dell'umanità».

“Me perderé: una sombra, un sueño… La incierta sensación de haber vivido el segundo siguiente sin ahora.”

Alcune anticipazioni sul Festival di Danza Contemporanea in programma per l’autunno 2016: 15 ottobre, Constanza Macras/Dory Park on Fire (prima nazionale); 4 novembre, Killel Kogan, we love arabs obscene gesture (prima nazionale); 30 novembre, Junior Balletto di Toscana, Romeo e Giulietta; 3 dicembre, Ballet National de Marseille/Emio Greco-Pieter C. Scholten, Passione.

Biglietti in vendita dal mese di settembre, in biglietteria e sul sito www.teatrocomunaleferrara.it

(Foto di Ruben Martin)




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