sabato 12 ottobre 2013 - Terenzio Davino

Il potere della stupidità

Nel titolo del libro, tutta l’intenzione dell’autore di dare un consistente significato alla stupidità dell’uomo, vista come una forza distruttiva che crea problemi nella storia dell’umanità e va affrontata, combattuta e può essere vinta senza subirla da rassegnati.

Secondo l’autore, molti disastri storici possono essere spiegati dal fatto che non si pone attenzione a ridurre la stupidità delle persone, piuttosto che creare nuovi programmi che incrementano l’intelligenza degli individui.

L’autore, scrivendo questo libro desidera rendere il lettore consapevole del problema della stupidità insita nell’umanità, tentando di far capire come funziona, in che misura influenza le cose che non funzionano e come riuscire a lenire gli effetti negativi per evitare annunciati disastri collettivi. È un ambito interessante scelto da Giancarlo Livraghi, pubblicitario e scrittore italiano, nel quale si muove articolando il suo pensiero lungo capitoli che approfondiscono i tratti mentali dell’uomo che nonostante l’intelligenza riesce a compiere scelte stupide e rovinose, e la storia è un ampio campionario di errori e fallimenti che potevano essere evitati o previsti.

L’esperienza e le conoscenze trasmesse, le abitudini, pregiudizi, superstizioni, dogmi, rigide regole, logica ed emozioni incontrollate possono generare stupidità che non prevede gli effetti della stessa e quando lo farà o sarà troppo tardi o avrà usato ingenti risorse per porvi rimedio. L’attenzione dell’autore nell’indagare il problema della stupidità deriva dalla sua forte motivazione e curiosità sul fatto che spesso si spende troppo tempo a comunicare tanto, senza produrre niente di significativo e anche dedicare attenzione a problemi di scarsa importanza evitando quelli veri in grado d’incidere con efficacia in un’organizzazione o sull’intera umanità.

L’autore del libro enuncia varie leggi e principi pratici che nel tempo si sono dimostrati veritieri, evidenziando come spesso è premiata la stupidità alimentandola d’incompetenza e mortificando le persone competenti, com’è misurato dai risultati e dall’entità dei danni prodotti e subiti. La stupidità (secondo la legge di C. M. Cipolla, citata dall’autore) è sempre e inevitabilmente sottostimata da ognuno di noi, è indipendente dalle caratteristiche possedute dalle persone, produce danni per tutti, in qualsiasi circostanza e luogo associarsi alla stupidità costituisce un costoso errore e pericolo costante per l’umanità.

È interessante il grafico stupidologico per conoscere i gradi della stupidità e in seguito pensare a strumenti pratici e di aiuto per riconoscere e capire l’insorgenza di azioni stupide e avere il tempo di trasformare potenziali effetti nocivi in concrete utilità. Osservando con più attenzione e interpretando le vicende della quotidianità si può sperare di orientarsi meglio tra sistemi organizzativi aziendali, processi comunicativi interpersonali e differenti culture. Attraverso il grafico si può leggere degli sprovveduti come persone che avvertono che qualcosa non va e si danneggiano con il loro agire avvantaggiando altri. Gli intelligenti sono consapevoli nel procurare vantaggi a sé e ad altri con le loro azioni. I banditi sono persone che danneggiando gli altri si procurano vantaggi personali. Gli stupidi manifestano di non sapere di esserlo e procurano danni agli altri e anche a se stessi senza realizzare alcun vantaggio per loro.

Il merito del libro è di proporre attenzione al fattore di stupidità che è più elevato di quanto si pensi, si moltiplica con quello altrui e il potenziale di nocività della stupidità è sempre sottovalutato, mentre la stupidità può essere acquisita ereditariamente e accresciuta dal potere ricoperto dall’individuo nella società (secondo il citato Cipolla è marcata tra burocrati, politici, generali, capi di stato e uomini di Chiesa).

L’autore Livraghi nel suo libro parla della stupidità della burocrazia che riesce a non soddisfare la generale utilità. La stupidità dell’ignoranza verso la quale solo la curiosità e il desiderio di capire e sapere pone un freno agli effetti nefasti prodotti dalla combinazione dei due elementi. Poi si va avanti con la stupidità combinata a paura senza senso che blocca il pensiero e la capacità di decidere invece di conoscere, trovare soluzioni e porsi dinanzi ai problemi lucidi e meno stupidi. L’abitudine può generare stupidità abbracciando falsa sicurezza, contraria all’innovazione necessaria e a un modo di pensare alternativo e più creativo. Nella fretta immotivata e superficiale l’autore scorge sacche di stupidità poiché una delle basi dell’intelligenza è riuscire a trovare il tempo per le cose importanti e utili da fare.

Avviandosi verso la conclusione del libro, lo scrittore si sofferma sul tempo della semplicità, difficilmente soddisfatta e che rappresenta una base per la ricerca della verità e un antidoto per evitare che la complessità nasconda la generale stupidità di un sistema. Fare in modo semplice rende meno stupidi, è il messaggio finale poiché ammette una serie di processi mentali che aiutano a chiarire ogni aspetto di qualcosa sotto tutti i punti di vista, rilevando bene eventuali criticità. Con la capacità di apprendere dagli errori riconoscendoli si può sperare di muoversi verso il senso dell’autoanalisi, della generosità, ascolto attento e curioso per gli altri, aiutandosi a dubitare delle certezze acquisite e esprimendo la giusta dose d’intuizioni per migliorarsi senza fine.

Autore: Giancarlo Livraghi

Editore: MA

Prezzo: € 13,60

ISBN 9788889479131




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