mercoledì 12 novembre 2014 - Paolo Giardina

Il porcellum come Peppa Pig e l’Italicum?

L’ex Ministro Roberto Calderoli, forse ispirato dalla fortunata serie di cartoni Peppa Pig, partorì il Porcellum, termine coniato dal politologo Giovanni Sartori. In realtà il ministro si era limitato al più popolare “porcata”. La serie di Peppa Pig, gode da sempre di un eccellente successo, al punto che riunisce intere famiglie davanti alla TV, mentre il Porcellum, al contrario, sin dagli arbori…

Ma torniamo a Peppa, perchè ci consente di calarci nella porcata. Bene, Peppa Pig, non è altro che una maialina antropomorfa; quell’esigenza naturale dell’uomo di assegnare caratteristiche umane ad esseri animati o inanimati. I Greci si rappresentavano nelle divinità, noi no. Ci piace essere rappresentati da un maiale. Se l’uomo italiano del terzo millennio si immagina come un maiale, per logica conseguenza non poteva che darsi delle regole in quella direzione; cioè, per trasformare le preferenze espresse degli elettori in voti e i voti in seggi, utilizziamo un sistema che è una porcata, e cioè un Porcellum. Mica siamo lontano dalla realtà, è tutto un porcile.

Che poi questi nomi… prima il Mattarellum, poi il Porcellum, adesso l’Italicum. Ecco, cominciamo dai nomi, normali, magari italiani… Riassumendo: il Mattarellum fu una manganellata, il Porcellum una porcata, l‘Italicum è figlio del Nazzareno. Qui la fantasia vola e si immerge nella storia, l’accordo segreto tra quel Marco Antonio di Silvio Berlusconi, e l’Augusto Matteo Renzi. Manca il terzo per comporre il “triumvirato”, chiaro: Beppe Grillo. Però non illudiamoci, la legge elettorale non è proporzionale alle qualità del sistema politico, possiamo avere il miglior sistema elettorale ed un imperfetto sistema politico, e viceversa. Come in tutte le cose, siamo noi a scegliere quello che vogliamo essere. Una legge è solo il contenitore di un contenuto che forse non c’è. 

Foto: Wikimedia.




Lasciare un commento