mercoledì 21 luglio 2021 - Antonello Laiso

Il patto della spigola?

La recente riappacificazione d'intenti tra il garante del M5S Grillo e l'ex premier Conte è stata attenzionata ad arte, probabilmente volutamente forzata anche con quell'immagine simbolica del "volemoseme bene" del patto della spigola.

Un patto che a tanti addentro la politica e non, ed al sottoscritto, sa molto poco di pesce e molto di palcoscenico tirato su in un sipario incerto, un palcoscenico che doveva essere creato per un partito, pardon un movimento, che da tempo arranca in quella risalita di consensi elettorali e di gradimento popolare che da statistiche sembrano quasi dimezzati da quando tanti irruppero con lo zainetto alle spalle in quel palazzo della politica, lì dove era il nemico, con l'intento di combattere piu efficacemente quel nemico dal interno.
 
Un nemico che a tutt'oggi, a distanza di diversi anni, si fatica ancora a capire quale fosse visto che tale movimento si è alleato sia con la Lega, notoriamente a destra, in primis poi con il Pd, storicamente partito di sinistra.
 
Un partito che non poteva permettersi una scissione come pareva in un primo momento quasi certa .Un partito che deve dimostrare quella unità, quella compattezza che se fosse mancata avrebbe reso vano quella salita di rimonta.
 
Una scissione infatti in questo particolare momento di riappropriazione almeno in parte di quei consensi persi, consensi che hanno permesso Governi.
 Non si poteva dare meglio immagine di solidità e accordo tra i due condottieri di quella foto che sancisce quel patto che sia di una spigola o di facciata, poco importa, l'importante in politica è far credere.
 



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