venerdì 10 maggio 2013 - UAAR - A ragion veduta

Il giorno del rinvio a giudizio per Cielle

Formigoni alla sbarra. Insieme a gran parte del suo staff e del suo “cerchio magico”. L’inchiesta dei pubblici ministeri di Milano si è infatti conclusa con la richiesta di rinvio a giudizio. Un atto di accusa che non si limita agli imputati, ma si estende a parte del movimento religioso di Cielle e al regime che ha governato la Lombardia per quasi diciotto anni. Perché l’accusa è pesantissima: associazione per delinquere e corruzione.

Nelle regione ormai da anni governata dal pio Roberto Formigoni e da Comunione e Liberazione, proprio il movimento ecclesiale si è distinto per aver conquistato i posti chiave e costruito una rete di relazioni e interessi che coinvolge settori del pubblico (in primis, la sanità), imprenditoria, mondo della finanzia e dell’associazionismo. Un sistema politico, economico e religioso dove il virus della sussidiarietà ha prosperato, con meccanismi di lobbying da parte di Cielle e della Compagnia delle Opere ben descritti da Ferruccio Pinotti ed Enrico De Alessandri, che hanno garantito un fiume di denaro e favori alla rete di affiliati.

In particolare negli ultimi anni sono emersi scandali che hanno scoperchiato movimenti e relazioni poco trasparenti. Il buco di quasi un miliardo di euro dell’ospedale San Raffaele di don Luigi Verzè ha reso evidenti i legami e i traffici tra faccendieri ciellini come Pierangelo Daccò ed esponenti della regione del comparto sanitario. Non mancavano generosi finanziamenti anche al Meeting di Cielle, gigantesca kermesse che si tiene ogni anno a Rimini e in cui non mancano mai politici di spicco dei maggiori schieramenti. E in merito al Meeting la procura di Rimini ha a sua volta aperto un’indagine per truffa aggravata per conseguimento di elargizioni pubbliche. Intanto Formigoni era finito tra gli indagati sul caso dei rimborsi alla Fondazione Maugeri.

L’ennesima tegola su Cielle è di questi giorni. La procura milanese ha chiesto il rinvio a giudizio per Roberto Formigoni e altre 11 persone, tra cui alcuni ex collaboratori e dirigenti in Regione, per associazione a delinquere e corruzione. Oggetto del contendere circa 200 milioni di euro elargiti alla clinica Maugeri e al San Raffaele in rimborsi sanitari, sulla base di favoritismi e delibere ad hoc. Di questi ben 61 milioni, secondo i pm, sarebbero finiti in conti esteri tramite Pierangelo Daccò, già condannato a dieci anni per il crac dell’ospedale di don Verzè. Anche Formigoni avrebbe beneficiato di favori — in viaggi e lussi poco consoni allo stile di vita casto e monacale di cui si faceva alfiere — per circa 8 milioni; altri soldi sarebbero finiti per conferenze e cene al Meeting.

Per gli inquirenti Formigoni e gli altri avrebbero approvato provvedimenti favorevoli alla Maugeri, “a fronte di illecite remunerazioni” e contro il “perseguimento dell’interesse pubblico”, con un “sistematico asservimento della funzione pubblica agli interessi della fondazione”. Copione simile anche per il nosocomio della Fondazione Monte Tabor, ancora però da approfondire. Ma Formigoni si dichiara innocente e nega le accuse: “San Raffaele e Maugeri non hanno avuto un trattamento privilegiato in nulla”. Alla luce di tutto questo, il sospetto sempre più fondato è che ci sia un oliato sistema di “corruzione e lottizzazione” in Lombardia, che ha generato una sussidiarietà malata, foraggiata con ingenti fondi pubblici. Un esempio da manuale dei danni che può provocare un sistema del genere, si spera ormai in fase terminale.

Nonostante tutto questo, il più autorevole esponente ecclesiastico di Cielle e non a caso profondamente anti-laico, il cardinale Angelo Scola, era riuscito a entrare nell’ultimo conclave con i galloni del papabile. Nonostante tutto questo, alle ultime elezioni lombarde sono stati eletti numerosi consiglieri regionali ciellini, che ricoprono ora un ruolo determinanti nella maggioranza che regge il Pirellone. Nonostante tutto questo, due ciellini come Maurizio Lupi (Pdl) e Mario Mauro (Scelta civica) sono entrati nell’ultimo governo occupando importanti dicasteri di spesa. Nonostante tutto questo, Roberto Formigoni è stato eletto prima senatore per il Pdl, poi presidente della commissione Agricoltura. Nonostante tutto questo, il sindaco di Bologna Virginio Merola (Pd) interverrà questa sera insieme a Giorgio Vittadini, creatore della ciellina Compagnia delle Opere e presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, a un evento in cui, all’imminente referendum comunale, invitano a votare contro la scuola pubblica e a favore dei sussidi per la scuola privata cattolica.

Tu chiamale, se vuoi, larghe intese.




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