martedì 29 maggio 2018 - Anna Maria Iozzi

Il fulgore di Dony: il nuovo film di Pupi Avati, in onda stasera, su Rai1

“La sfida del film è rendere vera, credibile, azzardare addirittura che diventi condivisibile la scelta di Dony. Una scelta probabilmente anacronistica, contro tutto e tutti, in un presente che pare premiare solo l’egoismo.” Così, il regista Pupi Avati descrive il suo nuovo film “Il fulgore di Dony”, in onda, stasera, in prima serata, su Rai1.

E il fulgore, di cui stiamo parlando, è quello della protagonista Dony Chesi, interpretata dall’attrice Greta Zuccheri Montanari, una ragazza capace di un amore e di una devozione incondizionata.

Dony è una brillante studentessa liceale, appassionata di danza e, agli inizi del film, è seduta davanti a uno psichiatra. È a lui, infatti, che racconta la sua storia: come, a seguito di un incontro fortuito, si sia innamorata, nel cortile della scuola, del giovane sportivo, brillante e bellissimo Marco (Saul Nanni), e come lo ritrovi per caso in una corsia di ospedale, vittima di quello che sembra un banale incidente di sci.

I due ragazzi sembrano legare, e Dony immagina una grande storia d’amore. Ma, l’incidente non si rivela banale. Marco ha subito un danno neurologico, che lo porta a rifugiarsi nell’ombra della sua camera, con l’unica compagnia dell’amore disperato e protettivo della madre (Lunetta Savino).

E, come se non bastasse, per Dony, la sua storia con Marco si rivela molto difficile del previsto. La ragazza, fortemente innamorata, non si arrende all’idea che il ragazzo possa aggravarsi e, per evitare che avvenga tutto questo, si appresta a infondergli il supporto necessario, su richiesta della madre. Ma questo non è ben visto dai genitori di lei (Giulio Scarpati e Ambra Angiolini), che faranno di tutto pur di separarla da questa situazione.

I suoi genitori non comprendono che, dietro a questa azione della figlia, si nasconda un forte amore che, nel tempo, avrà modo di emergere senza difficoltà. E, che, non saranno le loro idee discordanti a farlo svanire.

 




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