Il fantasma di Bianca, damigella a Napoli
Era una sera di tarda estate improvvisamente lì in quel vicolo pieno di fascino e mistero di tempi andati e che mai piu ritorneranno incominciò una pioggia fittissima, il cielo annunciava un uragano il rumore dei fulmini incorniciava quel cielo terso di nuvole e pioggia che diventava sempre piu scuro.
Dietro quei mille portoni di via dei Tribunali a Napoli, nel cuore pulsante del centro storico della città, si apre, al numero 362, il singolare Palazzo Spinelli di Laurino, un edificio risalente al XV secolo, a cui è legata la prima storia di fantasmi di Napoli.
Il palazzo in questione è uno dei piu importanti di Napoli, un palazzo nobiliare che era stato acquistato e ristrutturato nel 700 dalla famiglia Spinelli duchi di Laurino, si racconta che una bellissima e dolcissima ragazza di nome Bianca rimasta orfana di entrambi i genitori fu accolta a servitù presso la nobildonna Lorenza Spinelli, proprietaria del palazzo, ed il principe suo consorte.
Lorenza era donna tirannica, spietata, calcolatrice, cinica, egoista, le sue maniere aggressive mal si conciliavano con il marito principe dai sentimenti puri, signorili e nobili non solo di discendenza, un matrimonio che andava avanti per inerzia e la tolleranza di continue assenze per lavoro del Principe marito che non era degnato della minima considerazione e che mal tollerava la consorte .
Un giorno il marito partì per dirigere un comando di soldati impegnati in una guerra, prima di andarsene entrò nela stanza della consorte per salutarla affettuosamente benché questa non meritasse, i modi acidi di Lorenza Spinelli dimostrarono anche in quell'occasione che non potevano essere cambiati, nel mentre il principe socchiudeva la porta, Bianca impegnata a cotonare i capelli della nobildonna Lorenza si volse verso il principe porgendogli un dolce sorriso,un sorriso innocente su quel viso di una dolcezza straordinaria incorniciato da una lacrima che scendeva, il dispiacere per quella sua partenza, una scena che contrastava di gran lunga da quello tirannico e cinico di Lorenza.
Lorenza attraverso lo specchio che aveva di fronte notò tutta la scena e, incattivitasi ancora di piu di quel che era la sua indole, acceccata dalla gelosia decise di vendicarsi.
Dopo tre giorni che il marito aveva lasciato il palazzo nobiliare, Lorenza con la sua perfidia e ferocia senza limiti che solo una donna accarezzata da quell'isterismo può avere fece murare Bianca.
Bianca indifesa alla truce volontà di Lorenza nulla potette fare se non pronunciare durante la sua muratura in un piccolissimo spazio di quel palazzo immnenso una frase che è rimasta nella storia
”Famme pure mura’ viva, ma in allegrezza o in grannezza tu me vidarraje.” .
La leggenda infatti racconta che Bianca ritornava manifestandosi tre giorni prima di un evento felice o di disgrazia come un fantasma tra le scale del palazzo o camminando sul cornicione vestita di bianco come lo era quando lanciò quello sguardo con quegli occhi pieni di dolcezza al principe per annunciare un evento buono, o vestita di nero per annunciare un lutto o disgrazia quando così come era vestita quando fu murata dalla tirannica e perfida Lorenza .
Bianca non potette difendersi, non potette opporsi a quella follia, ma quella sua imprecazione di tornare nella buona o nella cattiva sorte si avverò e dopo centinaia di anni essa continua in quella che viene definita leggenda, ma che spesso è una realtà vissuta da tanti come il sottoscritto.
Bianca e Palazzo Spinelli rimarranno per sempre nella storia e nel fascino del mistero di Napoli, quel volto gentile di damigella murata per un assurda gelosia da una donna spietata.
Bianca di sicuro non potrà mai avere pace per l'eternità, ma ancora piu sicuro che la sua carnefice non avrà mai pace nella vita eterna, tormentata da quel fantasma che fu sua vittima, sia lei che la sua discendenza.
Antonello Laiso