Il doppio passo falso di Giorgia Meloni

Giorgia Meloni continua a vantarsi di essere stimata all’estero, di avere un peso internazionale, non accorgendosi che la sua autostima cade non appena lascia il perimetro della sua propaganda per scontrarsi con la realtà che non perdona il più navigato degli statisti, figuriamoci una premier che statista non lo è mai stata.
La premier ignora che il suo appoggio a Donald Trump è un passo falso che rischia di metterci contro quel colosso chiamato Europa che già poco la digeriva. La Meloni finora aveva fatto l’equilibrista tra Stati Uniti e Unione Europea, simulando di essere una statista illuminata e fungendo da cortigiana di Ursula von der Leyen, nel tentativo maldestro di accreditarsi come personaggio di primo piano in Europa, nell’ingenuità di chi le ha pure creduto.
La presidente della Commissione Europea si era illusa che Meloni potesse diventare un alleato strategico nella costruzione di una Europa che conta, ma adesso deve fare i conti con una premier che ha steso il tappeto rosso a un inquilino della Casa Bianca che fin dal suo primo mandato, mettendo al bando molti prodotti europei, ha mostrato di voler indebolire l’Unione Europea, vista come minaccia economica per gli Usa quanto Russia e Cina.
Con questa scelta Meloni ha deciso di stare con chi vuole indebolire l’Europa. Ma il problema, adesso, è che la presidente del Consiglio non solo rischia di finire nel mirino di Bruxelles, ma rischia pure di essere malvista da Washington. La leader di Fratelli d’Italia aveva immaginato di poter interpretare il ruolo della grande mediatrice tra Usa ed Europa, dimenticando un dettaglio fondamentale: per fare la mediatrice bisogna essere credibili da entrambe le parti. E allo stato attuale Meloni non incute affidamento a nessuno, né agli europei né agli americani.
A conferma di quanto detto, ecco arrivare la scivolata a gamba tesa di Steve Bannon, ex stratega di Trump, che ha frantumato i sogni di Meloni con poche parole ma lapidarie parole: “Non abbiamo bisogno di nessuno in Europa”, ha tuonato Bannon, aggiungendo quella che suona come una derisione verso una premier diventata la zimbella del mondo: “Sii ciò che eri quando Fratelli d’Italia era al tre percento. Che tradotto vuol dire: Cara Giorgia, smettila di giocare a fare la statista moderata, torna a urlare dai palchi, che eri meglio.