giovedì 28 marzo 2019 - Camillo Pignata

Il dirottamento della nave El Hiblu e la legalità delle politiche migratorie

Bruxelles e i fascisti nostrani, hanno molte cose in comune, la principale è la rincorsa del consenso. Per il consenso Bruxelles e i fascisti non vogliono gli immigrati. Per il consenso se ne sono liberati, confinandoli nei lager libici. E ora che i migranti del mercantile El Hiblu cercano di sfuggire a questo inferno, li chiamano dirottatori.

Ma si tratta di pirati dirottatori o di disperati che scappano alle torture dei lager libici? La libia è un porto sicuro o insicuro? E che cos’è in discussione, il dirottamento o la legittimazione europea di questi lager?

Chi sono le tribù che governano la Libia, come vivono di che campano, che cosa sono i campi di accoglienza dei migranti salvati, che cosa è un porto sicuro, lo sa l’ONU, che lo ha detto in un specifico dettagliato rapporto, lo sanno i giornalisti, lo sanno tutti, non lo sa questo Governo, non lo sa Malta, non lo sa la UE.

Per l'Europa e questi Stati la Eihblu è una nave pirata, perché la Libia è un porto sicuro e i campi di accoglenza, come disse Salvini in TV, hotel a 5 stelle. Ma la Libia, secondo gli standard del diritto internazionale non è un porto sicuro, lo ha stabilito una sentenza Tribunale del Riesame di Ragusa.

E i campi di accoglienza, non sono alberghi, ma lager dove si pratica la tortuta e lo stupro. E dunque hanno ragione i migranti a rifiutare di tornare nell’inferno libico. Certo la nave è stata dirottata, ma per necessità, sfuggire alle torture e agli stupri, e non per fare una crociera. Allora il il punto, più che il dirottamento, è la sicurezza dei porti libici, la legalità delle politiche migratorie adottate dall’Italia e approvate dalla UE.

Sono politiche legali ed umane, efficaci, o politiche illegali, disumane e suicide? Non possono essere legali ed umane politiche che legittimano e favoriscono, le torture e le sevizie dei lager. Non possono essere efficaci polltiche suicide che, finanziando dittature schiaviste, alimentano la tratta degli schiavi che dicono di voler eliminare.

 



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