Nei giorni in cui i partiti discutono delle leggi elettorali ma anche delle riforme istituzionali (ma la legge anticorruzione verrà presentata con la fiducia), in cui l'amministratore di Trenitalia dice che non ci sono soldi per i pendolari (e per l'alta velocità?) le notizie sulle fluttuazioni dei mercati (troppo tardi se si preoccupimo ora delle speculazioni) e sul reale numero degli esodati (su cui il ministro ha omesso) hanno un sapore di Grecia.
La medicina non funziona, titola Il Giornale oggi. Come se da Monti (e i suoi ministri semitecnici) e da questo Parlamento (soprattutto) ci si potesse aspettatere un miracolo. Come se bastasse chiamare le cose con un nome diverso per cancellare i problemi, che poi sono sempre gli stessi. La corruzione, i soldi della macchina pubblica che ingrassano enti da sopprimere (che ne facciamo delle province?) e non dove dovrebbero finire (nelle università, nella salvaguardia delle opere d'arte, nell'informatizzazione della giustizia).
Un sistema bancario troppo legato alla politica e un sistema politico troppo legato alla poltrona.