martedì 31 ottobre 2023 - Stefano De Angelis

Il concetto di abito tra memoria e identità

La Galleria delle Lavagne della Scuola Secondaria di Primo Grado Statale Sperimentale Rinascita Livi è lieta di presentare dal 27 ottobre al 22 dicembre la mostra "abito l'abito" dell’artista milanese Sara Montani.

La mostra, a cura di Carla Zaffaroni e Martina Lolli, segna un ulteriore passaggio della poetica di Sara Montani, sin dagli anni Settanta impegnata nell'esplorare l'arte come mezzo educativo e di espressione, sperimentando vari linguaggi artistici e proponendo nelle scuole attività volte a promuovere e sostenere l’istruzione e la formazione nel campo della cultura e dell’arte.

Dedicando da sempre gran parte del proprio percorso creativo all'educazione al bello delle nuove generazioni nel ruolo di curatrice ed educatrice di diversi progetti didattici ed espositivi, con un'impostazione decisamente innovativa Sara Montani porta ancora una volta l'arte contemporanea dentro le scuole, con il chiaro obiettivo di creare un dialogo diretto con un pubblico giovane, estremamente ricettivo e aperto a nuove forme di espressione visiva.

“abito l'abito" presenta 14 opere realizzate dal 2006 al 2019 - alcune in stampa calcografica, altre su carta (cianotipia, incisione a cera molle, acquaforte e monoprint) -   ed esplora un universo tematico molto specifico: il concetto di abito, che viene elevato a simbolo di memoria e identità, e attraverso il quale l’artista rende tangibile la memoria del passato. Per Sara Montani, infatti, gli abiti e gli accessori esposti non sono solo oggetti, ma portatori di storie, di emozioni e di vissuti che attraversano il tempo e lo spazio.

La mostra suggerisce un'esplorazione dell'abbigliamento come oggetto fisico e di come questo influisca sulla percezione di sé stessi e sugli altri.

Le opere offrono possibilità di riflessioni sull'importanza nella costruzione dell'identità personale e nella comunicazione sociale; "abito l'abito" può suscitare, dunque, l'interesse dei ragazzi, stimolandoli a considerare il significato simbolico e culturale degli abiti che quotidianamente indossano.

Scrive Sara Montani: “L’abito, la sottoveste, la camicetta, un grembiulino, un colletto o il bavaglino mettono al centro l’Uomo, trattengono in modo effettivo, concreto, fisico la vita, l’intimità, il valore dell’esistenza. Il dar loro “nuova forma” mi cattura, l’invisibile dà senso al visibile, si incarna, si fa corpo, materia e segno e, contemporaneamente, mi consente di recuperare immagine storica e tradizione. Ho considerato l’abito come traccia privilegiata del vissuto, segno equivalente al linguaggio, e quindi ho voluto elaborare il vestiario, gli indumenti, reinterpretandoli ogni volta in modo nuovo.”

Orari di apertura al pubblico con ingtresso libero

Dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 18

 




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