mercoledì 24 maggio 2023 - Giovanni Greto

Il concerto di Ron al Teatro Corso di Mestre

Teatro al completo, per ascoltare un cantautore assai popolare

 

Un pubblico felice, che lo segue da sempre, ha riempito il teatro mestrino, per tributare applausi e, in qualche momento, per cantare assieme a Ron (Dorno, Pavia, 13 agosto 1953) , che ha disegnato un repertorio di 20 brani, più tre bis, avvalendosi di un quintetto di musicisti, che lo ha sostenuto per oltre due ore di musica e parole. Che sono state tante, perché il Nostro ha voluto raccontare parecchi episodi legati alla vita familiare ed artistica, quest’ultima, ovviamente, dominata dalla presenza di Lucio Dalla (1943 -2012).

Ma il concerto e il tour servono soprattutto a lanciare e far conoscere il suo ultimo prodotto discografico, Sono un figlio, uscito nella seconda metà del 2022.

La canzone che dà il titolo all’album, dedicata al padre, è stata inserita all’ottavo posto della scaletta.

Nel testo, ha spiegato l’autore, si narra di papà Savino, che aveva conosciuto mamma Maria durante la seconda guerra mondiale, rifugiandosi a casa sua. Lei gli aveva salvato la vita e lui se ne era innamorato.

Ron ha interpretato altri quattro brani del disco. Nell’ordine, “Abitante di un corpo celeste”, composto da Ron, su un testo di Guido Morra. Il titolo si riferisce agli uomini, “precari abitanti a tempo determinato”, di quel corpo celeste che è la Terra ; “Più di quanto ti ho amato”, parole e musica di Tony Bungaro e Cesare Chiodo. Il testo riflette la fatica, nel tempo odierno, ad amare qualcuno in modo intenso ; “Questo vento”- testo di Santoianni, un cantautore che ha aperto i concerti di Bologna e Brescia, musica di Ron e Leo Gassmann, figlio di Alessandro e nipote di Vittorio - , è stato cantato in duo assieme alla vocalista, chitarrista, episodicamente percussionista, Stefania Tasca, applauditissima, forse anche per una nutrita presenza femminile in platea. Nel testo, un padre e un figlio, distanti per generazioni, desiderano stare insieme ed imparare l’uno dall’altro, convinti o, per lo meno, speranzosi, che assieme potranno disegnare un mondo diverso ; “I gatti” – testo di Valter Sacripanti, Ron e Giulio Wilson, musica di Sacripanti – Wilson, quest’ultimo, un cantautore fiorentino, che ha aperto 5 concerti del Tour – è il penultimo brano in scaletta. Poetico e malinconico, definisce i gatti creature extraterrestri, ma forse sono solo un po’ più tristi di me e parla di amori che nascono per caso e se ne vanno all’improvviso, lasciando un forte vuoto dentro.

Tra le canzoni del passato, Il gigante e la bambina (1971), di Paola Pallottino e Lucio Dalla, che all’epoca venne censurata per il testo, in seguito modificato ; Futura, scelta come omaggio al cantautore e amico ; Piazza grande ; Cosa sarà, musica di Ron, testo di Dalla, messa assieme in un battibaleno, all’indomani di una telefonata mattiniera (erano le 4, ha raccontato Ron) di Dalla all’amico ; Il mondo avrà una grande anima, scritta da Ron per ricordare il volo simbolico di Mathias Rust (1968, Wedel, Germania), partito dalla Germania, Ovest allora, il 28 maggio 1987, che riuscì ad atterrare con un piccolo aereo da turismo, nella piazza Rossa di Mosca, per manifestare la volontà pacifica della gente residente in entrambe le parti dell’allora Cortina di ferro ; Tutti quanti abbiamo un angelo, cantata a squarciagola assieme al pubblico ; Chissà se lo sai, un omaggio di Dalla a Ron e, in conclusione, Vorrei incontrarti tra cent’anni, composta interamente da Ron.

Dopo una brevissima pausa, Ron ritorna sul palco e si mette a cantare e a suonare il pianoforte, accanto a lui soltanto Stefania Tasca, in Non abbiam bisogno di parole. Il ritorno di tutti i musicisti sul palco dà il via a Un abbraccio unico e alla canzone conclusiva, la popolare ed amata Joe temerario.

Meritano di essere citati anche gli altri musicisti in organico : Giuseppe Tassoni, pianoforte e tastiere; Roberto Di Virgilio, chitarre, condivise con il leader ; Roberto Gallinelli, basso elettrico ; Matteo Di Francesco, batteria.

All’uscita, consueto merchandising, con i fans che hanno comprato qualcosa prima dell’inizio del cocerto, premiati, previo appuntamento scritto come all’USL o alle Poste, con l’incontro con l’artista per la firma del disco e gli immancabili selfie.




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