mercoledì 5 settembre 2018 - Paolo Giardina

Il colpevole… che non c’è

Abbiamo i nomi.

Erano tredici le persone che sapevano con certezza della criticità del Ponte Morandi.

 

Bene, se fosse possibile, e possiamo con la mente, ritorniamo indietro nella “nostra storia”, riavvolgiamo il nastro.

Perché nessuno si è assunto la responsabilità di chiudere il ponte?

Ora, ritorniamo avanti, veniamo al nostro presente.

La notizia è di oggi: “Anti-sisma, solo il 5% delle scuole è adeguato”.

Quindi riassumendo, le domande diventano queste:

– quanti ponti in Italia, quante scuole e quante opere private e pubbliche sono pericolanti?

Bene, chiudiamo tutto, e mentre ci siamo chiudiamo anche le nostre case, quelle abusive.

Ecco, continuiamo a farci del male, mentre occorre analizzare a fondo quanto accade e soprattutto guardare in faccia la realtà.

Fa paura.

Le conseguenze… sono catastrofiche, in senso figurativo, ma purtroppo anche reale.

Ma il gioco continua, perché tra qualche settimana dimentichiamo tutto, parcheggiamo la macchina in doppia fila, chiediamo alla politica di togliere la multa… commettendo abusi per poi condonarli.

Ecco, invece di risolvere i problemi, tutto si riduce magicamente nel trovare il colpevole… che non c’è.

Ma qui è tutto un carnevale, un mondo alla rovescia.




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